Un governo politico, ma con la presenza di alcuni “tecnici di area“. É stato in tv il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, ad intuire la soluzione del rebus sulla futura guida del Paese. Un governo politico, ma con la presenza di alcuni “tecnici di area“. É stato in tv il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, ad intuire la soluzione del rebus sulla futura guida del Paese. La premier Giorgia Meloni starebbe pensando a una squadra di governo aperta alla presenza di esperti riconducibili all’indirizzo politico della maggioranza. É così che l’esponente politico e presidente del Copasir, è intervenuto su Rai3 alla trasmissione Mezz’ora in più, confermando queste indiscrezioni.
“Nel governo ci saranno tecnici d’area, personalità che per la loro storia hanno scelto un campo e hanno condiviso il nostro programma, ma questo sarà un governo politico, con una maggioranza politica e si profila essere l’esecutivo che nella storia della Repubblica avrà la più ampia maggioranza parlamentare tra tutti i governi espressi dagli elettori. Il primo governo politico dopo undici anni”, ha affermato così Urso su Rai3, rivelando la direzione intrapresa dalla coalizione di centrodestra in virtù del consenso scaturito dal recente voto.
I ministeri: la composizione del governo
Al momento, tutto tace per quanto riguarda i nomi dei possibili ministri.
“È chiaro che non potete chiedere a Giorgia Meloni, oggi, di fare i nomi dei ministri quando non ha avuto nemmeno un incarico da parte il presidente della Repubblica, sarebbe una sgrammaticatura istituzionale. La volta scorsa ci hanno messo tre mesi a fare il governo”, ha proseguito il senatore Urso.
Il Senatore ha mantenuto il riserbo su dettagli ancora in via di definizione. Stando a quanto trapelato dal vertice degli alleati di centrodestra riunitosi ieri ad Arcore, il ricorso ai tecnici di area dovrebbe essere limitato all’indispensabile: probabilmente ai ministeri dell’Interno, della Salute dell’Economia. Inoltre, secondo un accordo di massima, a Lega e Forza Italia dovrebbero andare quattro ministeri a testa. Un deciso intervento contro il caro-bollette, è tra le primissime priorità di governo.
Per quanto riguarda le tempistiche, saranno in parte dettate dai passaggi formali previsti per l’insediamento del nuovo esecutivo.
“Ci sono dei percorsi parlamentari e costituzionali che sono evidenti a tutti. Il 13 si insediano le Camere, si formeranno i gruppi e il 18 credo che verranno eletti gli uffici di presidenza. Dopodiché ci saranno due o tre giorni di consultazioni, credo che sia normale, e poi ci dovrà essere l’incarico che verrà conferito dal Capo dello Stato“, ha spiegato Urso su Rai3.
Il nuovo governo in Europa: “Nessun lord protettore”
“Non siamo una coalizione improvvisata, siamo una coalizione che in questo Paese agisce dal 1994″.
Così ha assicurato il presidente del Copasir, rispondendo alle domande della conduttrice Lucia Annunziata. E l’unità politica d’intenti, ha aggiunto Urso, sarà un leit motiv governativo anche rispetto al panorama europeo.
“Giorgia Meloni si è sempre battuta per l’unità del centrodestra. La nostra coalizione ha ottenuto grande successo in Italia, lei guida in Europa il Partito dei conservatori e spera che una coalizione analoga si realizzi anche nel Parlamento europeo per una sana democrazia dell’alternanza“, ha aggiunto il senatore Fdi, spiegando: “L’obiettivo è realizzare un’Europa in cui tutte le nazioni si sentano a casa, non come l’Europa della sinistra, con Paesi di serie A e di serie B. La destra italiana vuole agire per riunire l’Europa“.
Infine, la replica alla conduttrice di Rai3 che aveva chiesto al senatore se Mario Draghi potesse essere considerato un “lord protettore” per il prossimo governo.
“Ci sarà una continuità con il Governo Draghi in alcuni aspetti: ad esempio sull’energia abbiamo condiviso alcune scelte, come anche in politica estera e sulla Difesa. Giorgia Meloni ha indicato, quando c’è stata l’invasione russa, come avremmo dovuto comportarci sull’Ucraina. Su questo ci sarà continuità, ma Meloni non ha bisogno di lord protettori, l’Italia è un Paese sovrano e democratico che fa le sue scelte, che devono essere rispettate”, ha argomentato Urso.
Mariapaola Trombetta
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