Un’uggiosa giornata senza corse questa domenica in MotoGP, con una triste seppur dovuta rinuncia dei tifosi alla Sprint Race per quest’ultimo appuntamento in Australia. Viste delle condizioni meteo esageratamente avverse per i nostri centauri, con correlate possibilità di caduta sotto la pioggia, gli organizzatori si sono infatti sentiti costretti ad annullare la consueta mini gara, già posticipata a domenica per anticipare la gara effettiva di un GP Australia che ha avuto nel maltempo il peggior rivale.

Archiviato GP d’Australia, si va verso la gara in Thailandia. Si decide di cancellare Sprint Race per maltempo: le reazioni dal paddock

(Credit foto – pagina Facebook MotoGP)

Resta così tutto archiviato al circuito di Phillip Island, con inevitabile gran rammarico dei tifosi, consolati dalla sola possibilità di scattare qualche selfie con i loro personali idoli. Connotata da una sensazione che quasi potrebbe dirsi di non finito, la MotoGP lascia quindi l’Australia con il successo di ieri di Zarco e una classifica invariata dopo l’annullamento della Sprint Race.

Le tediose correnti di vento e pioggia hanno così spinto lo sguardo dei piloti direttamente verso la prossima gara in Thailandia, prevista dal 27 al 29 ottobre.

Una presa di posizione del resto quantomai necessaria, vista anche la grande esposizione alle cadute, come già viste in precedenti gare in tali condizioni metereologiche, che tuttavia non sembrerebbe essere stata apprezzata da tutti:

“Hanno fermato la Moto2 per il vento. Non si poteva correre con le MotoGP, secondo la direzione gara, anche se a noi non va bene – ha infatti dichiarato Gino Borsoi, come anche riportato su SkySport Martin e Zarco erano pronti a gareggiare. Ma la maggior parte dei team era d’accordo sulla decisione di annullare”.

Delle parole, quelle del team manager Pramac Ducati, con cui corre appunto Jorge Martin, che ben rimanderebbero a una mancata opportunità di degna rivincita dello spagnolo su Pecco Bagnaia. Lo stesso Martin aveva infatti già fatto in mattinata delle importanti prove sul bagnato.

Più prudente il pensiero di altri:

“La Race Direction ha tastato il polso a team e piloti la cui sicurezza viene prima di tutto – ha spiegato appunto al contrario Davide Tardozzi, team manager di Ducati Factory, per cui corre invece Bagnaia – Qui nel paddock non sappiamo com’è la forza del vento alla curva uno e alla curva tre, ma se hanno fermato la Moto2 per il vento allora è comprensibile la decisione di non correre la Sprint. Le parole di Borsoi? Gino è una persona davvero intelligente: al di là della convenienza della classifica, la sicurezza dei piloti viene prima di tutto. Poi c’è chi pensa agli interessi del campionato, ma noi pensiamo prima ai piloti”.

Le contraddizioni non si fermerebbero però qui, con posizioni opposte anche tra team manager e piloti.

“A me dispiace sempre non correre. Ho avuto un problema nel warm up, l’abbiamo individuato, era un settaggio sbagliato sul posteriore, e l’abbiamo risolto. Eravamo pronti per la gara sul bagnato, avremmo lottato per vincere e abbiamo rinunciato all’opportunità di prendere altri punti per il campionato – sono state le parole di un irrefrenabile Bagnaia – D’altronde in Moto2 i piloti erano al limite; so che Vietti è caduto proprio a causa del vento”.

Più logico e giudizioso invece Martin sulla decisione di annullare la Sprint Race in Australia:

“Alla fine hanno preso la scelta giusta. Nel warm up stavo bene, ma sulla sicurezza non si discute. Pensiamo alla prossima gara, in Thailandia“.

“A me è andata bene, un colpo di fortuna visto quanto male mi fa ancora la spalla – dichiara invece Marco Bezzecchi, in fondo contento della soluzione adatta a lui – Avrò più tempo per recuperare”.

Liliana Longoni

(Credit foto – pagina Facebook MotoGP)

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