GP Austria: due Ferrari, un abisso
Formula 1 di nuovo finalmente in pista sul tracciato di Spielberg che ieri ha ospitato la prima attesa gara del mondiale 2020. Il GP d’Austria termina con una vittoria Mercedes targata Valtteri Bottas, seguita a sorpresa dalla Ferrari di Charles Leclerc; una gara difficile, faticosa per i piloti di Maranello con tanta, forse troppa, differenza tra il numero 16 e il numero 5.

GP Austria Ferrari – Il sabato nero
Un weekend complicato quello affrontato dalla scuderia di Maranello, salvato all’ultimo da un grande Leclerc. Quello che si è visto ed appreso durante questi giorni al Red Bull Ring è molto semplice: la Ferrari non va. Manca qualcosa, si vede e si sente, forse mancano velocità e potenza, le stesse di cui andava tanto orgogliosa fino al 2019; forse manca il giusto bilanciamento, il giusto assetto, o forse semplicemente la giusta testa.
Il sabato nero di qualifica ha presentato una classifica da bocca spalancata, di stupore, di incredulità. Leclerc in P7 a quasi un secondo dalla pole position, proprio lui che lo scorso anno se l’era guadagnata con tanto di record della pista; Vettel in P11, fuori dopo il Q2. Non accadeva dal GP di Russia 2014 che Vettel non entrasse in Q3. Un disastro coronato dalle parole di Mattia Binotto riguardo al non poter risolvere ogni problema di questa SF1000.
GP Austria Ferrari – Domenica
Poi arriva la domenica, si spengono i semafori e inizia la salita per la Ferrari, in tutti i sensi. Strategie diversificate per i due piloti, Vettel con gomma gialla, Leclerc rossa; ciò che gli occhi vedono è quasi assurdo, con Leclerc che non riesce a passare Perez e Vettel che non raggiunge Stroll nonostante il motore sia alla massima potenza. Poi il primo GP di questo strano mondiale diventa un pazzo Gran Premio, con problemi, ritiri, safety car.
Alla ripartenza dopo la seconda safety car accade ciò che non deve succedere; un contatto, una monoposto che si gira. Rossa. La numero 5 di Sebastian Vettel. Una fatica iniziale complicata da un errore, forse una piccola ingenuità commessa dal tedesco nel voler sorpassare Sainz ingaggiato con Leclerc. Una salita che si trasforma in una parete verticale, soprattutto visto il delicato momento tra Seb e la Ferrari.
Terza safety car, Leclerc sesto e Vettel dodicesimo. Ripartenza e dopo qualche giro Leclerc è quinto in seguito al contatto tra Albon ed Hamilton; Vettel nel frattempo continua la lotta per la zona punti, obiettivo da raggiungere per orgoglio. Poi accade l’insperata magia. Leclerc parte in una disperata rimonta; al giro 64 passa Norris all’esterno portando a casa anche il giro più veloce con una Ferrari che fatica davvero ad andare. Poco dopo è il turno di Perez, una staccata enorme, sorpasso interno ed è podio. Hamilton prende 5 secondi di penalità, Leclerc è inaspettatamente secondo e Vettel è decimo.
Le opinioni di Metropolitan
La Ferrari non va, è ovvio. Lenta, con un motore dal rumore quasi timido. Una Ferrari orgogliosamente italiana e che riparte, a fatica ma riparte; una Ferrari che ieri purtroppo ha visto solo il giovane Leclerc lottare senza mollare. Una differenza abissale quella tra i due piloti; non solo nella classifica finale, ma anche e soprattutto nelle reazioni di fronte a un’evidente difficoltà. Su Leclerc poco da dire, dallo scorso anno ha dimostrato di avere testa e grinta per non mollare; ieri con quasi 10 km/h in meno rispetto agli altri ha portato a casa due sorpassi mozzafiato e un podio che vale ogni singola goccia di sudore e ogni dito puntato contro.
La Ferrari ieri non ha sbagliato nulla; giuste le strategie, giusti i pit stop. Mancava un po’ di macchina; e mancava un po’ di Seb. Sarà la situazione delicata tra il tedesco e la scuderia di Maranello; o forse è solo stanchezza, mancanza di motivazione. Succede, non è una colpa. Forse, se di colpa si vuole parlare, quello che manca è quel minimo di orgoglio che porta a provarci sempre, senza nulla da perdere. Perché in effetti Seb non ha nulla da perdere.
Forse più che la delusione di una Rossa che non è la solita Ferrari, oggi si dovrebbe parlare della tristezza che si legge negli occhi del quattro volte campione del mondo. Bollito o no questo è Vettel, un campione. Lui dovrebbe essere la prima preoccupazione a Maranello. La velocità arriva, la potenza si trova. Un pilota con quella tristezza nello sguardo diventa difficile da ritrovare. C’è chi aspetta gli aggiornamenti in Ungheria per vedere una nuova Ferrari. Noi aspettiamo Sebastian Vettel, pronto a lottare con la nuova Ferrari, fianco a fianco a Charles Leclerc.
Beyond The Race – GP d’Austria: We are back
Martedì 7 luglio alle ore 21:30 sulla nostra pagina Facebook Motorsport Metropolitan, torna Beyond The Race! Seguiteci e fateci compagnia durante la trasmissione!

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