Guerra in Ucraina, Russia minaccia di chiudere il gas: le conseguenze

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

La Russia ha minacciato di interrompere le forniture di gas all’Europa attraverso il Nord Stream 1, il gasdotto che collega Mosca alla Germania, sulla scia delle ipotizzate sanzioni contro il petrolio russo.

Cosa accadrebbe in Italia se davvero si fermasse la fornitura di gas dalla Russia?

A questo domanda ha provato a rispondere la Fondazione Eni-Enrico Mattei, con uno studio pubblicato dal Corriere della Sera. Secondo l’analisi lo stop all’importazione dalla Russia “è un’eventualità da scongiurare con forza” perché costringerebbe l’Italia a imporre un razionamento del gas. La Fondazione ricorda che l’Italia consuma mediamente più di 70 miliardi di metri cubi di gas, di cui circa il 40% viene comprato dalla Russia. Nel 2021 da Mosca abbiamo ricevuto 28,8 miliardi di metri cubi.

Per gestire la situazione lo studio ipotizza che si dia priorità al sistema elettrico nazionale, per evitare interruzioni della corrente elettrica. Sarebbe comunque necessario tenere in considerazione sia un forte aumento del prezzo dell’energia – stiamo fino a 100 euro a megawattora in più – e lo stop all’importazione di elettricità, poiché gli altri Paesi avrebbero le stesse difficoltà dell’Italia. Per contrastare la carenza di gas si ipotizza l’utilizzo a massimo regime delle centrali a carbone attualmente attive, la riapertura di due che erano pronte alla dismissione e l’utilizzo massimo possibile dell’elettricità prodotta dalle energie rinnovabili.

“Il settore certamente più difficile da gestire”, dice lo studio, sarebbe quello degli usi civili: pur in presenza di un calo della domanda legato allo smart working, non sarebbe possibile scongiurare misure di razionamento