Ad appena cinquantanove anni dalla sua morte, oggi ricordiamo Gustav Jung, inventore della psicologia analitica e di concetti quali inconscio collettivo e archetipo.

Gustav Jung- web generico
Carl Gustav Jung, web generico

Gustav Jung è laureato in medicina come il suo primo maestro, Sigmund Freud, da cui si distacca per divergenze teoriche. Nonostante avesse recensito L’interpretazione dei sogni è il fondatore della psicologia analitica: quest’ultima, si occupa dello sviluppo della personalità umana attraverso l’interazione tra conscio ed inconscio: in assenza di questo scambio nasce, secondo Jung, la nevrosi. Ma, la principale divergenza teorica tra Freud e Jung sta nel porre in primo piano la sessualità nella teoria freudiana; mentre Jung crede che le nostre azioni siano determinate da un’energia vitale, presente in ognuno di noi.

Jung e la psicologia analitica

I principali ambiti della psicologia analitica sono l’individuazione, la struttura della psiche, la malattia e la psicoterapia. Le descriveremo brevemente, nel tentativo di regalarvi qualche pillola.

  • L’individuazione è il processo di ricerca di sè e dura per tutta la vita: inizia dall’infanzia, quando l’individuazione è debole e deve rafforzarsi. All’età di trent’anni circa (le età e la metodologia junghiana sono meno rigide delle impostazioni freudiane) avviene un punto di svolta: si acquisisce autorevolezza e, l’individuo, si accosta a nuovi ruoli, come il ruolo genitoriale. Naturalmente, l’individuazione culmina con la vecchiaia durante la quale si acquisiscono saggezza ed autenticità.
  • La struttura della psiche simile a quella freudiana, ma non è del tutto identica. Riprendendo la prima topica del maestro, Jung afferma che, la coscienza è il mezzo di connessione tra inconscio e realtà esterna. La parte di noi di cui non siamo consapevoli, naturalmente è l’inconscio, ma c’è una sezione particolarmente importante, che influenza il nostro agire quotidiano: l’inconscio collettivo. Contenitore di archetipi talvolta in opposizione tra loro ma complementari, l’inconscio collettivo contiene tutte le immagini della storia,cultura, tradizione che ci circondano: collettivo perchè comprende simboli condivisi dalla società in cui si vive. Gli archetipi più importanti sono l’animus (parte maschile nella donna) e l’anima (parte maschile nell’uomo), il sè, il saggio, la morte.. ma i più importanti sono la persona e l’ombra. La persona coincide con ciò che noi mostriamo alla società, mentre l’ombra la parte del nostro carattere nascosta. A taluni archetipi, come l’ultimo, la coscienza può accedervi.

Psicoterapia analitica: quando malattia e terapia sono connesse

Malattia e psicoterapia sono elementi connessi, poiché la malattia sorge attraverso un blocco dell’individuazione, ed è in queste circostanze che lo psicoterapeuta deve intervenire:

  • Malattia e psicoterapia sono elementi tra loro collegati. Secondo Jung, la malattia psichica sorge quando il processo di individuazione subisce un blocco, o quando, la coscienza non riesce a mediare tra realtà ed inconscio, interrompendone l’interazione. Qui, lo psicoterapeuta ha l’obbligo di intervenire: la psicoterapia junghiana si adatta al paziente, orari ed esigenze di sedute; al contrario di quella freudiana molto rigida riguardo orari, numero e durata degli incontri. La seduta psicoterapeutica ha inizio con il riportare il paziente alla realtà, attraverso il metodo delle libere associazioni: proponendo delle parole al soggetto dell’analisi, lo psicoterapeuta analizza il tempo impiegato nell’associarle in modo consequenziale, comprendendo la difficoltà maggiore o minore nel far affiorare un ricordo. Naturalmente, la terapia può avvalersi anche dell’analisi dei sogni, punto di contatto diretto con l’inconscio. La psicoterapia deve riuscire a rendere nuovamente in grado il paziente di sostenere il contatto con la realtà e riavviandolo alla ricerca di sé.
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Immagine metaforica della psicoterapia, web generico

Jung è ricordato anche per aver sottolineato l’importanza del problema del segreto: i malesseri psichici potrebbero risolversi molto più facilmente riportando alla luce segreti dolorosi, che conserviamo e che vorremmo negare noi stessi. I segreti turbano, secondo Jung, l’animo umano.

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