Ritratto di Achraf Hakimi, il nuovo terzino dell’Inter

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Di Redazione Metropolitan

Accolto come uno dei colpi più importanti della prossima sessione estiva di calciomercato da gran parte degli addetti ai lavori, il passaggio di Achraf Hakimi all’Inter sembra cosa fatta. Con il giocatore che pare aver aderito al progetto nerazzurro sin da maggio, la trattativa con il Real Madrid è ai dettagli. I tifosi nerazzurri sperano di ritrovare sulla fascia un calciatore completo che manca da troppo tempo a San Siro. Perché Hakimi può essere un tassello chiave nell’undici nerazzurro?

I numeri di Hakimi

In Italia la squadra che più stupisce in termini matematici e statistici è l’Atalanta: la squadra di Gasperini, con il migliore attacco del campionato, è in grado di far rendere al massimo i propri calciatori. Uno dei maggiori protagonisti di quest’annata è stato Robin Gosens, che gioca come laterale di centrocampo nell’undici bergamasco: 9 gol e 6 assist per lui in questa stagione. Numeri altissimi, che in qualche modo potrebbero farci riflettere sul potenziale di Hakimi. Il terzino marocchino, di proprietà del Real Madrid e in prestito da due anni al Borussia Dortmund, conta 9 gol e 10 assist con la maglia dei tedeschi durante questa annata.

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Achraf Hakimi, 21 anni (Credits: Getty Images)

Guardando ai dati raccolti da whoscored.com, Hakimi si rivela come un laterale con ottime capacità offensive; la prima statistica che spicca è quella riguardante i dribbling, ben 2.2 di media a partita. Inoltre il terzino, con 1.1 passaggio chiave e 1.4 tiri ogni match, appare come una risorsa in più in zona offensiva; queste sue peculiarità potrebbero essere utilissime soprattutto in un campionato come quello italiano. Le tante partite ostiche, specialmente contro le squadre di medio-bassa classifica, possono trovare in queste capacità una soluzione importante.

La dimostrazione è arrivata proprio contro l’Inter, nella partita vinta per 3-2 dai tedeschi; la sua doppietta, decisiva nella rimonta del Dortmund, riflette le sue doti: velocità, capacità di inserimento e facilità di dribbling. Sul secondo gol, ad esempio, complice sicuramente una difesa troppo ferma, Hakimi sfugge alla marcatura nerazzurra con una rapidità impressionante e va in gol. Un altro esempio è la sua prima rete, sempre in Champions League, contro lo Slavia Praga: la sua velocità in contropiede e la sua capacità nel saltare più avversari ne dimostrano l’enorme talento.

Anche in fase difensiva i numeri convincono: media di due contrasti a partita e di un dribbling subito ogni novanta minuti. Il passaggio nel campionato italiano, noto per la grande attenzione tattica che viene applicata sul campo, potrebbe però portare qualche problema. Un DNA eccessivamente offensivo da parte del laterale marocchino potrebbe essere deleterio nel gioco di Conte, che però è rimasto stregato dal calciatore sin da ottobre. Hakimi è il calciatore giusto per l’Inter? Per numeri, esperienza e qualità individuali sicuramente, ma sarà il campo a darci la risposta.

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