Haruki Murakami: cinque opere essenziali dello scrittore giapponese

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Di Ginevra Alibrio

Haruki Murakami nasce a Kyoto il 12 gennaio 1949. Un successo internazionale con traduzioni in cinquanta lingue, una personalità rinomatamente solitaria, amante del cinema e della musica e maratoneta instancabile. Atmosfere oniriche tra fantascienza e realismo magico, racconti d’introspezione in struttura complessa e impeccabile. La musica come firma autoriale, protagonista e non pura cornice. Descrizioni accurate e simbolismo.

“Credo che uno dei compiti più importanti di uno scrittore sia attivare quel territorio dello spirito che nella vita quotidiana non viene usato. Per farlo è necessario spostare in posizione On alcuni interruttori che si trovano sul pannello della coscienza. Se si riesce, quei territori di solito addormentati lentamente si risvegliano. I romanzi − cioè i buoni romanzi − hanno questo potere. E se tutto va bene, attraverso quel passaggio segreto che siamo riusciti ad aprire, possiamo mettere piede in un mondo che non siamo abituati a vedere. I miei romanzi mostrano il percorso per arrivare a quel mondo interiore, un percorso che è una metafora che provoca una reazione. Insomma, strutturalmente, ciò che viene narrato dentro il racconto è la sua funzione stessa

– Murakami in un’intervista di Dario Olivero, Repubblica, 8 settembre 2011

Tra i tavoli di un jazz bar, il Peter Cat, da lui gestito insieme alla moglie, Murakami leggeva libri ascoltando storie di amici e clienti. Si racconta che l’idea della scrittura sia nata a ventinove anni come lampo improvviso durante una partita di baseball.

Murakami: cinque titoli consigliati

Murakami
Haruki Murakami. Photo Credits: zendalibros.com

1) Norwegian Wood alias Tokio Blues

Un caso letterario da due milioni di copie solo nel primo anno. Le pagine di Norwegian Wood sovvengono a Murakami in un viaggio che, partendo dalla Grecia e passando per la Sicilia, approda al quartiere Prenestino di Roma, nell’ascolto esasperato di Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Band su un vecchio walkman. Il romanzo è un flashback doloroso degli anni universitari a Tokyo, tra amicizie e amori impossibili temprati da un background doloroso. Al suono di Norwegian Wood dei Beatles, la mente del protagonista Watanabe Tōru torna a diciotto anni prima, all’incontro con l’amica Naoko. Da qui la crescita di un ragazzo nel ricordo di due donne opposte, da amare ugualmente, negli anni delle proteste sessantottine, per comprendere il peso di scelte talvolta irreparabili come il suicidio.

2) Kafka sulla spiaggia

Due storie apparentemente parallele a narrazione alterna. Cosa accomuna il giovane Tamura Kafka (capitoli dispari) e l’anziano Nakata (capitoli pari)? Una profezia edipica, lo strano potere di parlare con i gatti, una biblioteca misteriosa, stati di trance e bruschi risvegli, un omicidio dimenticato, una “pietra d’entrata” da ritrovare. Una canzone malinconica che dà il titolo al romanzo, Kafka sulla spiaggia. In un puzzle di ricordi sfocati, Murakami racconta un viaggio esistenziale che esplora i meandri della psiche.

3) 1Q94

1Q94 è una storia d’amore da filo rosso. Un amore d’infanzia che si consuma nei ricordi senza trovare mai compimento. Una cospirazione letteraria, una lotta tutta al femminile contro la violenza domestica, una dimensione parallela e due plot opposti e intrecciati: 1984 (palese l’omaggio a Orwell) e 1Q84, Tengo e Aomame. Un groviglio complesso cucito dentro una trama elementare. Un mondo e una vita disordinati, dove solo l’amore può essere ancora di salvezza. Una lucida riflessione sul mestiere autoriale legata alla riscoperta del tempo, vissuto come illusione, sulle note onnipresenti della Sinfonietta di Leoš Janáček.

4) After Dark

Notte e alienazione. Due studenti e un’immancabile colonna sonora, qui Five Spot After Dark di Curtis Fuller. In una serie di incontri notturni in bilico tra veglia e sonno, Mari e Takahashi scoprono la bellezza della condivisione. Romanzo post-moderno, caratterizzato da uno scorrere ritmico del tempo e da un numero esorbitante di punti di vista. Uno stile inconsueto per Murakami, volto a sottolineare il ruolo di un lettore estraneo a una vicenda in cui non può immergersi, ma che può soltanto spiare.

5) La fine del mondo e il paese delle meraviglie 

Ancora una volta due storie. Nessun nome, solo mestieri anonimi luoghi sotterranei. Un uomo privato della sua ombra, destinato a diventare un “lettore di sogni”. Un cibermatico alle prese con un’imminente “fine del mondo”. Un romanzo che oscilla in quell’equilibrio tra conscio e inconscio nel quale si materializzano i sogni, con un racconto che alterna toni apocalittici a momenti quasi fiabeschi.   

Ginevra Alibrio

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