Hello, Friend: La fine di Mr. Robot

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Di Redazione Metropolitan

Con la fine del 2019, “Mr. Robot” è giunto alla sua degna conclusione. Cosa ci è rimasto del gioiellino televisivo di Sam Esmail?

Il 2020 è ormai diventato realtà e tra le serie TV che hanno concluso il proprio percorso allo scoccare dell’anno passato, dobbiamo nominare “Mr. Robot”.

Mr. Robot
Mr. Robot. PhotoCredit: Web

Mr. Robot: perchè funziona?

Creato da Sam Esmail e trasmesso da USA Network dal 2015, “Mr. Robot” è l’ideale rappresentante di una delle fasi più floride e sperimentali della televisione americana.

Mr. Robot” è un prodotto particolare. Si fa amare e odiare per diversi motivi ma, inevitabilmente, ti tiene incollato allo schermo.

La tecnica di Esmail è senza dubbio pregevole e la sua storia, sempre più contorta, oltre che ricca di citazioni (“Fight Club”, il cinema di John Hughes, “Ritorno al Futuro” e la lista prosegue), è spesso difficile da interpretare.

Angela e Whiterose
Angela e Whiterose. PhotoCredit: Web

Un po’ come il protagonista Elliot (Rami Malek), spesso un antieroe e altre volte una scheggia impazzita.

Rami Malek
Rami Malek. PhotoCredit: Web

Mr. Robot” iniziò con una prima stagione efficace e affascinante ma poi sembrava aver già perso il controllo nella sua seconda annata.

Non tanto nella confezione, sempre notevole (basti pensare a scene come l’agguato della Dark Army ai danni di Dom o l’interrogatorio di Angela dal sapore Lynchiano), ma piuttosto riguardo al piano narrativo, spesso confusionario.

Mr Robot e Elliot
Mr. Robot e Elliot. PhotoCredit: Web

Esmail sembrò aver compreso i suoi errori attraverso una terza stagione finalmente degna del suo nome e che rimise le cose a posto.

Le vicende lasciate in sospeso vennero chiarite, la trama principale giunse finalmente alla fase successiva e i personaggi diventarono finalmente il motore della vicenda.

Irving
Irving. PhotoCredit: Web

I caratteri già introdotti (Darlene e Angela in primis) trovarono un preciso ruolo all’interno del sempre più sfrenato crescendo di orrore e violenza che vede Elliot e il suo diabolico alter ego, Mr. Robot (il sempre ottimo Christian Slater), confrontarsi una volta per tutte sul loro rapporto.

Una relazione sì psicologica ma soprattutto umana che giunge al culmine nella quarta e ultima stagione, forse la migliore dell’intero show.

Mr. Robot
Mr. Robot. PhotoCredit: Web

I nodi vengono al pettine e lo scontro finale con la Dark Army di Whiterose porta i superstiti della tragica odissea di Elliot alla loro meritata (anche se non sempre lieta) conclusione.

Attraverso tredici magnifici episodi, “Mr. Robot” cede qualche volta ad alcuni suoi difetti passati e spesso Esmail non nasconde i suoi tentativi di chiudere determinati aspetti della storia con personaggi accessori (vedasi Janice e il redivivo Fernando Vera).

Quella di “Mr. Robot” è però una storia che non si è mai basata esclusivamente sugli inquietanti echi al nostro presente ma piuttosto sul racconto di un’ umanità vittima del disagio.

Darlene. PhotoCredit: Web

Che si tratti dell’ansia di Darlene, la solitudine di Dom, la rabbia di Angela, il ritrovato orgoglio di Price, la confusione di Wellick, il cinismo di Irving o l’ossessione del ministro Zhang, “Mr. Robotparla della nostra contemporaneità.

Una realtà personificata dal nostro tormentato protagonista, recluso sociale che per sfuggire alla sofferenza si è letteralmente rifugiato in una prigione mentale popolata dai fantasmi del suo passato.

Mr. Robot
Mr. Robot. PhotoCredit: Web

Sam Esmail non prova però odio nei confronti del suo antieroe sì disagiato ma che può ancora trovare uno spiraglio di luce nell’oscurità della sua anima.

Mr. Robot” ha osato parlare di questo e ha trionfato.

FSociety
FSociety. PhotoCredit: Web

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