Herbie Hancock, la leggenda vivente del jazz

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Di Redazione Metropolitan

Ricordiamo oggi l’anniversario della nascita di Herbie Hancock, uno degli esponenti più leggendari del jazz, ancora attivo con concerti in tutto il mondo. Ripercorriamo insieme le tappe della sua vita che hanno prodotto i maggiori successi del tastierista, pianista, compositore, bandleader ed attore statunitense.

I primi passi di Herbie Hancock

Riguardo alla formazione accademica di Herbie Hancock c’è da dire ben poco, perchè il suo risulta da subito un talento innato. Inizia a studiare pianoforte all’età di 7 anni, e subito si dimostra un bambino prodigio. Nel 1961 Donald Byrd lo invita ad unirsi al suo gruppo a New York, e ben presto l’etichetta Blue Note gli offre un contratto.

Il suo primo album è Takin’ Off, del 1962, che diventa un successo commerciale grazie alla versione del percussionista Mongo Santamaria che esegue come cover il pezzo Watermelon Man. Nel maggio del 1963 Miles Davis lo chiama per il suo album Seven Steps to Heaven. Hancock entra così a far parte dello storico quintetto di Davis, dove incontra anche Wayne Shorter, Tony Williams e Ron Carter. Durante la permanenza nel quintetto, Hancock continua a lavorare per l’etichetta Blue Note, realizzando capolavori come Maiden VoyageCantaloupe Island, e Speak Like a Child. Nel frattempo realizza la musica per il film Blow-Up di Michelangelo Antonioni

I maggiori successi

Tra i brani di Hancock che hanno avuto maggior successo c’è senza dubbio Cantaloupe Island, al punto da essere considerato uno dei moderni standard. La composizione originale fa parte dell’album Empyrean Isles del 1964, ed è eseguita da Freddie Hubbard (tromba), lo stesso Hancock (pianoforte), Ron Carter (contrabbasso) e Tony Williams (batteria). Nel 1992 gli US3 hanno pubblicato un remix del brano, intitolandolo “Cantaloop (Flip Fantasia)“. Il gruppo, realizzando una coraggiosa e ben riuscita contaminazione jazz-rap, ha inciso molto probabilmente la versione più conosciuta del brano, che nei soli States ha venduto più di un milione di copie.

Gli altri più grandi successi, poi, sono Watermelon Man, Rockit, Chameleon, I Thought It Was You e Dolphin Dance. Sono tutte opere jazz contaminate positivamente dal continuo muoversi di Hancock tra vari generi, specialmente durante gli anni Ottanta. In questi anni, infatti, il musicista si era avvicinato anche alla musica elettronica (da cui nasce Future Shock) e la musica hard-boppistica, forma musicale sempre jazz. Oggi Hancock ancora gira il mondo, a più di ottant’anni, specialmente nel nord Europa, come Paesi Bassi, Germania ed anche Francia, tenendo il genere del jazz ancora in auge, in un’epoca dove si impone massivamente tutt’altro genere di musica, commerciale e tecno.

Francesca Orazi

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