Hermann Hesse e la ricerca di una spiritualità più autentica e profonda

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Di Redazione Metropolitan

Hermann Hesse è stato uno scrittore, poeta, filosofo e pittore tedesco, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1946. In quell’anno, lo si premiava con la seguente motivazione: “Per la sua scrittura ispirata che nel crescere in audacia e penetrazione esemplifica gli ideali umanitari classici, e per l’alta qualità dello stile”. Oggi è considerato uno dei più famosi scrittori di tutti i tempi.

I primi anni di Hermann Hesse: un ragazzo difficile, pronto a rompere gli schemi

Nato il 2 luglio 1877 a Calw nella Foresta Nera, Hesse appartiene a una famiglia rigidamente protestante. Il padre Johannes, ex missionario e direttore editoriale, è un cittadino tedesco nato in Estonia mentre la madre, Maria Gundert, è nata in India: proprio da lei apprende l’amore per l’Oriente, una costante nei suoi romanzi. Le opere dello scrittore saranno, infatti, un ponte tra pietismo e Buddhismo, tra Occidente ed estremo Oriente. Insofferente fin da giovane alle costrizioni e alla disciplina, scappa dal collegio in cui i genitori lo avevano mandato nel 1891.

Hermann Hesse. PhotoCredit: dal web.
Hermann Hesse. PhotoCredit: dal web.

Evadere dalla realtà e dagli schemi precostituiti era la sua vocazione, senza dimenticare una fuga totale dalla vita. Nel 1892 tenta, infatti, il suicidio e viene rinchiuso in una casa di cura per malattie mentali. Sono mesi di enormi sofferenze per uno spirito libero come Hesse ma è anche il momento in cui lo studioso matura un odio profondo nei confronti di una società che tende a plasmare la natura assoggettandola al volere dell’uomo.

Il viaggio in Indonesia e l’incontro con il Buddhismo

Dopo il primo vero successo letterario con cui lo scrittore riesce finalmente a vivere di letteratura (Peter Camenzind, 1904) e la pubblicazione di altri cinque romanzi, in Hermann Hesse inizia nuovamente a manifestarsi quell’inquietudine che lo aveva accompagnato da ragazzo. Decide, dunque, di partire per un viaggio alla scoperta della propria spiritualità.

Nel 1911 va in Indonesia, sfiorando l’India, dove rimane afflitto dalle condizioni in cui versa il paese che aveva tanto idealizzato e riscopre il potere che lo studio del Buddhismo ha su di lui. Comprende, inoltre, che il suo vero interesse non sono i problemi sociali ma, piuttosto, quelli connessi alla sfera individuale.

Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di totalitarismo.

Siddharta: l’opera di Hesse sul viaggio in India

Nel 1922, viene pubblicato Siddharta, uno dei romanzi più celebri dell’autore tedesco, poi naturalizzato svizzero, e risultato del viaggio spirituale compiuto in Estremo Oriente. Il protagonista, da cui il romanzo prende il nome, vive interamente la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari. Per queste ragioni, l’opera riscuote un ampio successo presso i più giovani che ritrovano in Siddharta se stessi e le proprie inquietudini. Il testo diventa, addirittura, ispiratore di un’intera generazione di giovani americani: gli hippy.

Hermann Hesse. PhotoCredit: dal web.
Hermann Hesse. PhotoCredit: dal web.

Romanzo-capolavoro di Hermann Hesse: Il gioco delle perle di vetro

Nel 1943, Hesse pubblica quello che oggi è ritenuto il capolavoro assoluto dell’autore: Il gioco delle perle di vetro. Il romanzo, oltre a promuoverlo come vincitore del Premio Nobel, gli aggiudica il prestigioso Premio Goethe in Germania, paese con cui lo scrittore ha sempre avuto un rapporto delicato e problematico. Le vicende sono legate alla vita di un orfanello, Josef, bravo in musica e per questo ammesso all’ordine monastico dei Castalia.  Molto presto per la sua intelligenza gli sarà dato l’incarico di Magister Ludi che poi abbandonerà per andare incontro alla libertà.

Quest’opera, così come i suoi testi principali, ripercorre, attraverso la storia del protagonista, il travagliato cammino esistenziale dello stesso scrittore, alla perenne ricerca di un significato più profondo della vita. Alla fine del percorso, i personaggi saranno condotti alle gioie della semplicità della vita, sempre spinti da un’insaziabile sete di conoscenza.

Hermann Hesse. PhotoCredit: dal web.
Hermann Hesse. PhotoCredit: dal web.

Lo scrittore si spegne il 9 agosto 1962, a Montagnola, all’età di 85 anni.

Martina Pipitone