Un tocco di vintage: la nuova collezione H&M Studio è un tuffo negli anni ’70.L’ha spiegata la creativ advisor del marchio, che sta cercando di risollevarsi dopo anni di grandi difficoltà dovute al Covid e alla spietata concorrenza di ultra fast fashion online.
H&M Studio: l’inspo della collezione
Una delle protagoniste di questa collezione è la pelle priva di cromo. Che, insieme a cotone organico e poliestere riciclato, dominano questa svolta green della collezione. Anche le fotografie sono un inno alla natura. La protagonista è la modella italiana Vittoria Ceretti. Fotografata da Dan Jackson in un paesaggio incontaminato.
Ann-Sofie Johansson, creative advisor, ha raccontato la collezione a Vogue Italia. E la descrive come «Uno stato d’animo di libertà, auto-espressione più uno spirito di avventura. Abbiamo immaginato una musicista degli anni ‘70 in viaggio, che trova un pezzo speciale in un mercatino o che prende in prestito qualcosa dalla sua migliore amica, abbinandolo a capi che già possiede in guardaroba. La silhouette è audace e affusolata, con spalle forti, in palette di colori ispirati ai paesaggi polverosi e ai cieli blu».
Importanti le spalle strutturate del blazer, rieditato dall’archivio di H&M Studio. E anche il denim svasato, così come gli strass applicati su capi loungewear. I colori sono di una palette delicata, con, però, a preodminare è il nero con punte soft. Come, per esempio, il color azzurro carta da zucchero e l’arancione terra bruciata. Menzione speciale anche per gli accessori, come gli stivali in pelle al ginocchio, bianchi o dalla stampa rettile. E ancora, i gioielli bling-bling, borse over e imbottite, ciondoli dorati.
Cosa aspettarci?
«Si basa sui classici e rassicuranti capi chiave del guardaroba. Un capospalla, un abito elegante, un jeans. Volevamo catturare questo senso di sobrietà aggiungendo tagli accattivanti, per rendere i capi utilizzabili in più occasioni, dal giorno alla notte, da una stagione all’altra. L’era Seventies è interessante perché è stata ricca di grandi cambiamenti sociali che si sono manifestati nella moda con un allentamento dei codici restrittivi degli anni ‘50 e ’60 a favore di qualcosa di più rilassato». Queste le parole di Ann-Sofie.
«Il nostro obiettivo è sempre quello di adottare un approccio olistico quando si parla di sostenibilità. Non si tratta solo di scegliere i tessuti ma anche di discutere dal punto di vista del design. Da quando abbiamo lanciato H&M Studio, nel 2013, ci siamo concentrati sulla creazione di modelli durevoli nel tempo, in tessuti altamente resistenti. Dal punto di vista dell’innovazione, in questa collezione abbiamo un top monospalla in misto cotone e Infinna, una fibra di cellulosa ricavata da tessuti post-consumo», conclude.
Fonte: Vogue Italia
Marianna Soru
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