Houston Rockets: effetto Westbrook

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Di Redazione Metropolitan

Russell Westbrook in estate è arrivato a Houston per riunirsi al suo amico Harden e formare uno dei backcourt più devastanti della lega. Dopo un periodo di rodaggio iniziale Russ si è trasformato nell’anima dei Rockets.

Il trasferimento a Houston

Dopo che Paul George ha chiesto al Front office di essere ceduto ai Clippers, Sam Presti si è sentito in dovere di accontentare anche l’altra sua stella. Westbrook sceglie i Rockets e nonostante l’offerta di Miami sia più allettante, Presti imbastisce una trade che possa appagare OKC e il nativo di Los Angeles. Non tutti sono convinti però dello scambio e diverse domande sorgono spontanee. Come faranno due “ball-hog” come Harden e Westbrook a coesistere sul parquet? Perchè Morey e D’Antoni hanno preso un giocatore che è antitetico con la loro filosofia di gioco?

Il difficile inizio

Photo credits: Bill Baptist/Getty Images

I dubbi palesati da tifosi e non si trasformano in realtà tangibili. I due si spartiscono i possessi e giocano solamente situazioni di isolamento. Le percentuali al tiro di “Brodie” diventano un vero e proprio problema (a novembre e dicembre tira intorno al 40% dal campo e al 20% da 3), tanto da mettere in discussione il suo status da superstar. Come gli anni precedenti Houston si aggrappa a Harden “costretto” a segnare 40 punti a sera per poter permettere ai Rockets di restare a galla. C’è già chi parla di progetto fallito e addita Russ come principale causa. Ma Morey non ci sta, e imbastisce la trade che coinvolge più giocatori degli ultimi 15 anni. Capela lascia il Texas, al suo posto arriva Covington. L’unico centro a roster in cambio di un esterno?

Il momento della svolta

Photo credits: Eric Gay/Associated Press

Questa estremizzazione del concetto di Small Ball fa storcere il naso a molti, e l’operato di Morey viene nuovamente criticato. Il giocatore più alto in quintetto supera di poco i 2 metri. Ma è proprio grazie a questo nuovo sistema che Westbrook esprime il suo massimo talento. Gli spot-up shooter che completano il quintetto gli permettono continui viaggi al ferro, dove Russ è comparabile a pochi altri. Le sue medie si impennano e il rendimento di Houston ne giova particolarmente. Harden è sicuramente il giocatore più forte ma Westbrook è quello più importante. Semmai questa stagione dovesse riprendere, non vediamo l’ora di poterli ammirare ai playoff, e magari assistere a un radicale cambiamento del gioco del basket.

Lorenzo Mundi

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