I film più belli degli anni 70′, il cinema e la tv che ha segnato la storia

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Di Redazione Metropolitan

I mitici anni ’70. Anni di utopie, rivoluzioni politiche e culturali, illusioni. Anche il Cinema italiano ha dato il suo importante contributo alla causa, trattando di tematiche ora leggere ora forti. Facendoci ora sognare, ora mettendoci dinanzi alla realtà. Gli anni 70 sono stati un periodo molto prolifico, soprattutto dal punto di vista qualitativo, per il cinema italiano, anche se, purtroppo, quel decennio viene ricordato più per il fenomeno delle commedie sexy che per i tanti capolavori d’autore riconosciuti come tali anche all’estero. In realtà, come ben sanno i veri cinefili, i film italiani degli anni 70 hanno fatto scuola nel mondo, creando generi – pensiamo per esempio alle pellicole sociali e di denuncia – in seguito scopiazzati dalla stessa Hollywood, e facendo man bassa di riconoscimenti nei grandi festival internazionali.

Eccezionale film politico firmato Elio Petri e con un magistrale Gianmaria Volonté nel ruolo del protagonista, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto [1970] va inquadrato nel particolarissimo periodo storico in cui fu girato, subito dopo il ’68 e appena prima il diffondersi del terrorismo. La trama narra la vicenda di un potente dirigente di polizia che si macchia dell’assassinio della propria amante ma su cui nessuno, nonostante la sua colpevolezza risulti sempre più evidente, sembra intenzionato a indagare perchè, come recita la citazione kafkiana che chiude il film, ‘egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano‘.
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto vince il Grand Prix Speciale del Festival di Cannes e il Premio Oscar 1971 come miglior film straniero.

Il Decameron [1971] è il primo capitolo della cosiddetta ‘trilogia della vita‘ di Pierpaolo Pasolini, completata in seguito da I racconti di Canterbury e Il fiore delle mille e una notte. Ovviamente tratto dalle novelle di Boccaccio, il film è suddiviso in nove episodi ispirati al sesso, che Pasolini sdogana impunemente inserendo nella pellicola molte scene di nudo integrale, anche maschile, che scandalizzarono non poco i benpensanti dell’epoca. Il Decameron, interpretato dagli attori-feticcio del celebre regista, Franco Citti e Ninetto Davoli, viene tutt’oggi considerato un capolavoro, anche se probabilmente ha avuto l’involontario demerito di dare il via al volgare filone delle sexy commedie ‘boccaccesche’ che hanno infestato il cinema italiano anni 70.

Mitico e autobiografico capolavoro di Federico Fellini che, fra i tanti meriti, ha regalato alla lingua italiana il neologismo ‘amarcord‘ – dal dialetto romagnolo ‘a m’arcord’ ovvero ‘io mi ricordo’ – come sinonimo di rievocazione in chiave nostalgica. Il film narra la storia del giovane Titta, alter ego di Fellini, e della sua famiglia nella Rimini degli anni Trenta, in un susseguirsi di episodi semplici ma significativi di vita vissuta. I principali attori di Amarcord [1973] sono Bruno Zanin, Pupella Maggio, Armando Brangia e, tra gli altri, un indimenticabile Ciccio Ingrassia nei panni dello zio matto. Il film si aggiudica una valanga di premi tra cui, inevitabile, l’Oscar al film straniero nel ’75.

Cult horror di Dario Argento, Profondo Rosso [1975] è senz’altro uno dei migliori film degli anni 70, ma non solo, del maestro del brivido. E’ la storia di un pianista jazz coinvolto, suo malgrado, in una catena di efferati omicidi che testardatamente si impegna a risolvere con l’aiuto di una svampita giornalista. Le palpitanti scene del film sono impreziosite dalla magnifica colonna sonora dei Goblin. Nel cast, David Hemmings nei panni del pianista Marcus Daly, Daria Nicolodi – all’epoca compagna di Dario Argento e di lì a poco mamma di Asia – in quelli di Gianna Brezzi, Gabriele Lavia, Eros Pagni e, in un inquietante cameo, la diva degli anni ’30-’40 Clara Calamai.

Un borghese piccolo piccolo [1977] di Mario Monicelli è la storia di un umile impiegato prossimo alla pensione, un sublime Alberto Sordi nell’interpretazione più efficace della sua luminosa carriera, pronto a tutto affinché il suo posto venga assegnato al figlio neo-ragioniere. Tutto sembra procedere per il meglio fino a quando il figlio viene coinvolto in una rapina, rimanendo ucciso. A quel punto si scatena, nell’ormai perduto equilibrio mentale dell’impiegato, un sorprendente quanto irrinunciabile desiderio di vendetta che lo porta a vestire, con singolare ferocia, i panni di un insolito ‘giustiziere della notte’. Questo grande film italiano anni 70 ha visto la partecipazione, oltre che del mitico Albertone, anche di Shelley Winters, Vincenzo Crocitti e Romolo Valli.

Bellissimo film di Ettore Scola, Una giornata particolare [1977] si aggiudica il Golden Globe ’78 come miglior film straniero. Sullo sfondo della storica visita di Hitler a Roma del 3 maggio 1938, in un palazzone semi-deserto di un popoloso quartiere romano si consuma il tenero e impossibile rapporto tra una casalinga frustrata, Sophia Loren, condannata al ruolo di ‘serva’ e di semplice procreatrice nella concezione fascista della famiglia, e un impiegato gay dell’EIAR, Marcello Mastroianni, destinato al confino per il suo orientamento sessuale. La loro ‘giornata particolare’ si conclude senza lieto fine, riportandoli alla cruda realtà.