I reporter ucraini vincono il Pulitzer con il racconto dell’assedio di Mariupol

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Di Stefano Delle Cave

Sono stati assegnati i Pulitzer per i lavori giornalistici e non. Tra i premi assegnati spicca quello ai reporter ucraini di Associate Press per il racconto dell’assedio di Mariupol e quello al New York Times per il racconto dell’invasione russa e dei crimini di guerra di Bucha. Un altro premio importante è quello dato ad un’inchiesta sulle conseguenze della decisione della Corte Suprema Statunitense di eliminare il diritto all’aborto in America.

Pulitzer, il premio ai reporter ucraini

Assegnati Pulitzer a coraggiosi reporter ucraini, fonte poynter.org
Pulitzer, fonte poynter.org

“Un coraggioso reportage dalla città assediata di Mariupol, testimone del massacro di civili durante l’invasione russa dell’Ucraina”.

È questa come si legge, sul sito Pulitzer.org, la motivazione con cui è assegnato il premio Pultizer per la più prestigiosa categoria denominata “Public Service – Giornalismo per il bene pubblico. A riceverlo Mstyslav Chernov, Evgeniy Maloletka, Vasilisa Stepanenko e Lori Hinnant, quattro giornalisti ucraini di Associated Press che si sono distinti per il loro coraggio nel raccontare l’assedio di Mariupol. Si tratta di un nuovo importante riconoscimento per l’Ucraina per tenere accesi riflettori su un sanguinoso conflitto che la sta ancora insaguinado facendo tornare alla memoria uno dei suoi eventi più tragici come l’assedio e la presa di Mariupol. Non è stato però l’unico Pulitzer assegnato per il racconto della guerra in Ucraina.

Infatti ai giornalisti del New York Times è stato assegnato il Pulitzer per la categoria “International Reporting- Cronaca internazionale”. Il motivo, come si legge su Pulitzer.org, è “per la loro copertura inflessibile dell’invasione russa dell’Ucraina, compresa un’indagine durata otto mesi sui morti ucraini nella città di Bucha e sull’unità russa responsabile delle uccisioni”. Anche, in questo caso inoltre è stato posto l’accento su un altro evento drammatico e signficativo come i crimini di guerra e i relativi massacri commessi dai russi a Bucha.

Un premio ad un’inchiesta sull’aborto

Nella stessa serata Caroline Kitchener, una giornalistica del Washington Post, è stata premiata nella categoria “National Reporting – Cronaca nazionale” per un suo reportage sulle conseguenze dell’abolizione nazionale del diritto all’aborto in America dopo la storica decisione della Corte Suprema Statunitense sulla sentenza Roe v. Wade. In queste inchiesta è tra l’altro inclusa “la storia di un’adolescente texana che ha dato alla luce due gemelli dopo che le nuove restrizioni le avevano negato l’aborto”. Da segnalare infine un premio per la categoria “Explanatory Reporting – Giornalismo che spiega le cose” a Caitlin Dickerson dell’Atlantic per un inchiesta sull‘amministrazione Trump che ha separato i migranti arrivati in Usa dai loro figli e “sugli abusi che si sono protratti anche sotto l’attuale amministrazione”.

Stefano Delle Cave

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