Il 17 febbraio 1990 è stata istituita in Italia la Giornata del gatto, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’adozione del gatto. L’obiettivo è stato quello di omaggiare i tanti milioni di mici che vivono nelle famiglie italiane.
Il gatto nella storia
Il gatto è stato un compagno fedele di svariate popolazioni sin dai primordi dell’antichità. Nell’antico Egitto è stato considerato per secoli un animale sacro, associato ad una divinità. In Giappone è stato considerato fin da subito un simbolo di fortuna e pace.
Nonostante in Oriente fosse molto amato, nei secoli bui medievali europei il gatto non era stimato altrettanto. Per tutto il Medioevo è stato associato ai poteri scuri e soprannaturali delle streghe. Soltanto nel Rinascimento il gatto è tornato ad essere simbolo di eleganza, bellezza e indipendenza. Queste caratteristiche sono quelle che vengono prese in considerazione quando si tratta degli amici felici. Oggigiorno ci sono più di 7,5 milioni di gatti che abitano nelle case degli italiani. Con l’emergenza sanitaria l’adozione dei gatti è aumentata drasticamente, proprio per i benefici che i mici possono portare sullo stesso benessere psicofisico delle persone.
La festa
Secondo recenti studi riportati su Healthline possedere un gatto significherebbe avere un effetto calmante. Inoltre il gatto garantirebbe non soltanto un benessere psicologico, ma altresì fisco. Alcuni benefici riportati sarebbero la riduzione di alcuni disturbi frequenti nelle persone come mal di testa, mal di schiena e raffreddore. Un’altra ricerca riportata da Anthrozoos nel 2015 ha dimostrato come chi possiede un gatto riscontri una salute psicofisica migliore rispetto ai non possessori di gatti.
In Italia è stato deciso di sensibilizzare l’adozione dei gatti a partire dal 1990, in seguito ad un referendum indetto sulla rivista specializzata “Tuttogatto”. La data nazionale istituita è il 17 febbraio, mentre l’8 agosto i gatti vengono celebrati a livello internazionale in tutto il mondo.
Sonia Faseli
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