Il cacciatore di anoressiche: quando gli abissi dell’animo umano superano ogni limite

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Di Arianna

Esplorare l’animo umano è sempre complicato, ma gettarsi negli abissi più oscuri può portare alla luce storie che potrebbero superare ogni più terribile fantasia. La perversione fa paura, ma parlare di cosa può fare la psiche umana può aiutare a riflettere e capire. L’indagine della mente perversa di un uomo sulle donne andrà in onda su NOVE, oggi sabato 29 febbraio alle 21 e 25, dal titolo Il cacciatore di anoressiche. Un titolo parlante che rivela un’ossessione, una violenza su donne che dovevano essere necessariamente scheletriche. Matteo Garrone ne ha tratto un film liberamente ispirato, dal titolo Primo Amore

Il cacciatore di anoressiche: l’obbligo di dimagrire ed essere pelle e ossa

Il nome “cacciatore di anoressiche” non è un nome a caso: così si è autochiamato Marco Mariolini nel suo libro autobiografico, pubblicato nel 1997. Sì, l’uomo, un ex antiquario, era ossessionato dalle figure femminili scheletriche, o di donne magre che poi obbligava a dimagrire ancora di più, gettandole nella malnutrizione. Infatti la prima moglie dell’uomo era arrivata a pesare pochissimo, circa 33 chili. E la sua salvezza fu divorziare. Ma la collezione di donne del “cacciatore” non era chiaramente finita: la donna successiva, Monica Calò, cercò di liberarsi da quel carcere infernale, riuscendo anche a denunciarlo. Ma purtroppo l’uomo riuscì nel suo intento e la uccise con ventidue coltellate.

Ripercorrere la storia di quest’uomo è un turbinio di dolore:  le autrici del documentario che andrà in onda questa sera su NOVE, Marina Loi e Flavia Triggiani, spiegano a Vanity Fair come sia stato difficile percorrere questo viaggio: “Raccontare la storia di Mariolini vuol dire affrontare una parte oscura dell’animo umano. Ma pensiamo che sia giusto raccontarlo. È stato un lavoro quasi unicamente al femminile: tranne il regista, il consulente e il montatore eravamo tutte donne a confrontarci con questo mondo terribile. Per entrare nella mente di Marco Mariolini ci siamo rivolti a un neuropsichiatra, ad una criminologa e anche a chi lo ha periziato. Del resto è una storia che va oltre ogni immaginazione, assai difficile da decifrare”

Già Mariolini aveva preso parte ad una storica intervista con Franca Leosini, in cui gli si chiedeva cosa lo turbasse di più in quei raptus, raccontando le paure all’interno del suo sadismo: “Quando era arrivata a 38 chili, la sola idea che tornasse a 40 mi creava angoscia”