Nel canto XVI del Paradiso della Divina Commedia Dante incontra Salomone, che gli spiega la resurrezione dei beati in seguito al Giudizio Universale.
Dante, il Paradiso e la Festa delle anime
Il canto XIV, come gli altri canti del Paradiso di Dante, può essere suddiviso in alcune sequenze narrative. La prima parte si apre con la cosiddetta festa delle anime. Infatti una volta terminato il discorso di Tommaso, Beatrice incita le anime a risolvere i dubbi di Dante riguardo la loro luminosità dopo la resurrezione dei corpi. In quest’occasione le anime manifestano la loro gioia con la danza.
Il discorso di Salomone sulla resurrezione delle anime
La parte centrale del Canto XIV riguarda la spiegazione di Salomone sulla resurrezione delle anime. A lui spetta questo compito dato che è lo spirito più luminoso. Salomone spiega che la luce che circonda le anime ha un’intensità proporzionale ai maggiori o minori meriti di ciascuno. Questa luce rappresenta la manifestazione della carità di ciascuna anima, e durerà in eterno.
L’ascesa al quinto cielo di Marte, e gli spiriti militanti
Mentre Dante sta ascoltando le parole di Salomone, sopraggiungono nuove anime che abbagliano il poeta con la loro luce. Nel frattempo Dante si rende conto di aver raggiunto il cielo di Marte, proprio per il suo rosseggiare. In questo cielo risiedono gli spiriti militanti. Essi non sono posizionati casualmente, ma sono disposti in due file che formano una croce, in cui lampeggia Cristo. Questi spiriti non sono silenziosi, ma cantano un canto di lode a Gesù. Dante non riesce a distinguere pienamente il testo del canto, ma ode le parole “Resurgi” e “Vinci” rivolte a Cristo. Le anime di questo cielo sono gli spiriti che in Terra hanno combattuto per la fede. Si tratta di un canto di transizione che conclude un discorso dell’eternità dei beati.
Sonia Faseli