Nel Canto XXXII del Paradiso della Divina Commedia, Dante incontra lo spirito di San Bernardo di Chiaravalle, che gli descrive la disposizione dei beati nell’empireo.

La disposizione dei beati nell’Empireo

Canto XXXII  Paradiso
Canto XXII

Nel Canto XXXII Dante ha ormai quasi concluso il suo viaggio, avendo raggiunto la candida rosa dei beati. La sua guida in questo frangente è San Bernardo di Chiaravalle, che lo invita a osservare la disposizione dei beati nella candida rosa. Al vertice siede Maria, mentre sotto di lei vi sono Eva, Rachele, Beatrice e altre donne della formazione ebraica. Tutte queste donne formano una linea di confine che separa i beati del Vecchio e quelli del Nuovo Testamento. I primi occupano la parte sinistra, mentre gli altri la parte destra. Di fronte a Maria vi è il seggio di San Giovanni Battista, e sotto di lui San Francesco, San Benedetto e Sant’Agostino. Questi sono i primi di una serie di beati che non vengono nominati. Questi determinano un’altra linea divisoria, al di sotto della quale si trovano i bambini innocenti. Questi si trovano in questa sede non per meriti propri, ma grazie ad un insindacabile giudizio divino.

Infine lo spirito di San Bernardo invita Dante a guardare Maria negli occhi, in modo tale da ricevere la virtù idonea per la contemplazione di Cristo. Mentre Dante sta contemplando il volto della Madonna, su di lei scende un angelo che canta l’Ave Maria. Si tratta dell’ arcangelo Gabriele, che aveva annunciato a Maria l’imminente maternità. Nel frattempo San Bernardo indica a Dante le anime più elevate della rosa candida. Tra queste ci sono Adamo e Mose che siedono alla sinistra di Maria. Vi sono poi San Pietro e San Giovanni che risiedono alla sua destra. Di fronte a San Pietro c’è Sant’Anna, la madre di Maria. Invece di fronte ad Adamo c’è Santa Lucia, che ha fatto in modo che Beatrice soccorresse Dante nella selva oscura. A questo punto il tempo concesso a Dante sembra terminare. Dante deve ottenere l’intercessione di Maria per rivolgersi a Dio, così San Bernardo le rivolge un’accorata preghiera.

Sonia Faseli

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