“Il Cardellino”, il nuovo film di John Crowley, arriva su tutte le piattaforme digitali (Apple TV, iTunes, Google Play, Youtube, Infinity) in questo autunno 2019. Ecco le nostre impressioni

Theo Decker rimane orfano di sua madre alla tenera età di 13 anni. La mancanza di una fissa dimora e di una guida vera e propria lo porteranno a girovagare tra New York, presso la casa degli amorevoli Barbour, e il Nevada, presso lo sregolato padre, in cerca di un senso alla propria vita. Sarà solo un quadro raffigurante un cardellino a tenerlo legato al ricordo di sua madre, deceduta in un attentato presso il MoMA di New York nel quale il superstite Theo rinvenne il dipinto tra le macerie.

Il Cardellino | Recensione
Photo Credit: WEB

Tratto dall’omonimo romanzo scritto da Donna Tartt e vincitore del Pulitzer, “Il Cardellino“, dopo le pessime recensioni ricevute negli States si conferma un lungometraggio privo di interesse, gestito con lo scopo di creare empatia nello spettatore nei modi più semplici e più stucchevoli. Tutte le madri sono dolci e muoiono, tutti i padri sono violenti e alcolizzati. Non esiste un personaggio che appaia tridimensionale, sono tutti degli stereotipi senza un minimo di caratterizzazione.

Il Cardellino | Recensione
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La storia di un orfanello che si ritrova in un mondo più grande di lui è vecchia e ampiamente sfruttata, soprattutto se gestita in questo modo. Il ridicolo tentativo di creare “afflizione” – ci si passi il termine – negli spettatori è parecchio fastidioso, sin dall’incipit. La storia che nasce pare muoversi su diversi generi, quasi a voler saltare di palo in frasca, fallendo su tutta la linea. La scrittura è terribile, ampollosa, ripetitiva e satolla di cliché.

Il Cardellino | Recensione
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Pessimi anche gli attori che si prestano a interpretare quei personaggi senza anima. Ansel Elgort, l’interprete di Theo, oltre ad avere una faccia inadeguata per qualsiasi ruolo che non sia quello del caratterista, ha le stesse capacità recitative di un palo della luce. Spicca la pessima prova di Nicole Kidman, forse alla sua peggiore interpretazione in carriera, capace di mostrare un sorriso stentato e arcaico per l’intera durata del film.

Il Cardellino | Recensione
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Uno dei film peggiori degli ultimi anni. Scrittura pietosa, scelte narrative scontate e messinscena più che dimenticabile. Ultima menzione: quella sarebbe New York? Si capisce perfettamente che il film è girato da tutt’altra parte, presumibilmente a Londra. Colonna sonora interessante, ammettiamolo, ma alcune scelte inerenti ai brani non originali ci sono sembrate strane, in particolare quella canzone di musica dance anni ’80 che appare quando Theo scende dall’autobus.

MANUEL DI MAGGIO

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