Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!
Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia e sociologia nascosta tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.
In questo appuntamento parleremo del film Il Cavaliere Oscuro, diretto da Christopher Nolan nel 2008 e continueremo l’analisi di Batman e dei suoi antagonisti. Ma prima, rewind: nelle puntate precedenti dedicate all’Uomo Pipistrello abbiamo incontrato il Joker di Jack Nicholson e il Due Facce di Tommy Lee Jones ed iniziato ad approfondire la tematica della maschera di Batman. Ora, zuccherate i caffè e allacciate i mantelli…
Nerds, assemble!
Bruce, la maschera di Batman
Con Il Cavaliere Oscuro la trilogia di Nolan dedicata a Batman raggiunge il suo picco dark ed introspettivo. Torna la tematica del doppio che qui viene affrontata in ogni sua sfumatura. Luce ed oscurità continuano il loro valzer a partire da un Batman sempre più inquieto, speranzoso di poter presto appendere maschera e mantello al chiodo, tanto spaventato da ciò che potrebbe diventare da mettere in discussione le sue azioni. Bruce vede in Harvey Dent il vero eroe di Gotham, un eroe che combatte il crimine senza la necessità di indossare una maschera. Harvey è per Bruce la via di fuga per potersi lasciare alle spalle Batman e trovare il lieto fine con Rachel. Lei però ha compreso qualcosa che lui capirà solo alla fine della sua lotta contro il caos e il caso.
Non è Batman la maschera, ma Bruce. La vera identità dell’uomo, la sua unica vera faccia coincide con il supereroe, è il miliardario playboy superficiale a fungere da travestimento. L’unico valore che aveva Bruce era Rachel, e quando Batman fallisce ritrovandosi a salvare Dent al posto dell’amata, con conseguenza la sua morte, Bruce perde significato. Ma al contrario del playboy, Batman non cesserà mai di esistere. Lui è l’eroe di cui Gotham ha bisogno. Il Cavaliere Oscuro che fa rispettare le regole, agendo a volte contro la legge, per perseguire la giustizia assoluta. L’unico in grado di sopravvivere abbastanza a lungo senza diventare il cattivo.
La ballata del Cavaliere Oscuro e del Joker
Joker, qui interpretato da Heath Ledger, è sicuramente il villain che più di tutti riesce a spingere Batman al limite delle sue azioni e della sua morale, a metterlo davanti il cattivo che potrebbe diventare. Sono opposti, ma non come incarnazioni di giustizia e vendetta, quanto come immagini speculari l’uno dell’altro. Mentre l’ideologia di Batman si fonda su ordine e regole, tra cui la più importante ed ineluttabile è non uccidere, quella di Joker invece si rispecchia nel suo essere un “agente del caos”, un anarchico che vuole stravolgere l’equilibrio sociale e giocare con la vita delle persone.
Ma le sue azioni sono ben lontane dall’essere fini a se stesse. Joker si muove con un piano ben preciso, caotico ma al tempo stesso ragionato nella sua follia. “Se introduci un po’ di anarchia, se stravolgi l’ordine prestabilito, tutto diventa improvvisamente caos. E sai qual è il bello del caos? È equo”. Joker si accanisce su Batman perché lui è ordine, ordine sociale portato da quelle leggi che l’eroe fa applicare e il villain vuole distruggere, leggi e regole decise da una gerarchia. E là dove c’è una gerarchia ci sono spesso diseguaglianze perché la giustizia non sempre riesce ad essere equa, gli uomini che dovrebbero farla applicare non sempre sono giusti. Joker vuole l’equità e vede nel caos l’unico modo per ottenerla. Batman comprende l’ideologia filoanarchica di Joker, ed è questo che più lo spaventa del suo scontro con il villain. Anche il Cavaliere Oscuro vuole una giustizia equa ed imparziale, ma sa che non è il caos il modo per ottenerla, bensì affidarsi a uomini giusti come il commissario James Gordon e il procuratore distrettuale Harvey Dent.
Le Due Facce di Harvey Dent
Ulteriore spunto di riflessione sul doppio si trova nella figura di Harvey Dent, che l’attore Aaron Eckhart ha definito “un cavaliere bianco di Gotham” in contrapposizione al Cavaliere Oscuro. Harvey è l’eroe che Gotham merita, quello che alla luce del sole ripulisce la città dal crimine organizzato, quello diventato simbolo di speranza e rinascita per la popolazione. Ma neanche il procuratore distrettuale è senza macchia. Dietro la sua gentilezza ed eleganza si nasconde un lato oscuro arrabbiato e desideroso di vendetta. Man mano che l’eroe vive abbastanza a lungo da diventare villain, le due facce di una moneta assumono sempre di più il controllo delle sue decisioni a simboleggiare le sue due nature.
Accecato dal dolore per la perdita della sua amata Rachel, la rigida piramide di regole ed ordine che gli consentiva di tenere a bada la sua oscurità crolla, o meglio va a fuoco, ed ecco che viene mostrata la sua vera natura anche nel suo volto. A bilanciare il pendolo tra ordine e follia, tra giustizia e vendetta, Harvey affida l’imprescindibile decisione al giudice caso, a quella moneta che fluttua in aria volteggiando senza appigli con l’unico destino di tornare a cadere su se stessa, proprio come un eroe che è stato privato della sua ragione di essere tale.
Per questo 2020 CoffeeNSupes si ferma qui. Vi aspetto giovedì 7 gennaio alle 10:30 per continuare a ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi ed addentrarci nella Fase 1 dell’MCU!
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Rubrica a cura di Eleonora Chionni