Il libro recensito oggi dal nostro “club” è Il Dottor Nikola di Guy Boothby, pubblicato per la prima volta nel 1896. L’edizione letta è quella edita da Cliquot (2021 – 315 pagine), contenente 8 meravigliose illustrazioni di Nora e con una copertina di Stanley L. Wood. Tradotto da Marina Pirulli, il romanzo include una pregevole prefazione di Marco Steiner.
Il testo si inserisce nella collana Fantastica proposta curata dalla casa editrice, un’operazione coraggiosa, ma dall’altissimo profilo narrativo con il virtuoso scopo di far riscoprire ai lettori una Narrativa dell’immaginario stupefacente, ma purtroppo dimenticata. La collana ospita autori del calibro di Yambo, con il suo Gli esploratori dell’infinito e Carlo H. De’ Medici, autore del misteriosissimo e inquietante Gomòria, tutti disponibili in doppia versione: Classica brossurata e Deluxe cartonata a tiratura limitata.
Il Dottor Nikola – La Trama
Chi è il dottor Nikola? questa sembra essere la domanda sulla bocca di tutti i personaggi più illustri che popolano un’affaccendata Shanghai di fine Ottocento. Di certo si tratta di un personaggio misterioso, il quale si porta dietro una pessima reputazione, seconda soltanto alla sua presunta ricchezza. Chi sia lo scoprirà (?) Wilfred Bruce, il co-protagonista della storia, costretto a causa dei suoi debiti ad accettare un’allettante offerta di lavoro da parte del misterioso Dottore che lo porterà con sé in giro per l’Oriente, in un’impresa incredibile e meravigliosa, fino fino a giungere in Tibet con lo scopo rubare a un’antica setta di monaci stregoni il segreto dell’immortalità. Durante il viaggio dovranno distrarsi tra prove da affrontare, ipnotismo, travestimenti, situazioni estreme e combattimenti, sia basati sulla forza che sull’astuzia.
L’autore
Guy Newell Boothby (Adelaide, 13 ottobre 1867 – Boscombe, 26 febbraio 1905) fu stato uno scrittore australiano, molto prolifico, famoso per la sua serie di romanzi fantastici sul Dottor Nikola. A sedici anni Boothby entrò nell’amministrazione coloniale australiana come segretario privato del sindaco di Adelaide, un impiego “tradizionale” della sua famiglia, tuttavia egli già era interessato a tutt’altra carriera, estremamente più “creativa” e a 23 anni scrisse il libretto per un’opera comica, Sylvia, che fu pubblicata e prodotta ad Adelaide nel dicembre 1890 e soltanto un anno più tardi fu messo in scena anche il suo secondo spettacolo, The Jonquil: an Opera.
Nonostante i pareri non entusiasti della critica l’autore non si dede per vinto. Si decise a raggiungere Londra dove pubblicò il suo primo romanzo, In strana compagnia, un libro di avventura “esotico” che anticipò alcuni dei particolari che caratterizzarono i romanzi successivi. Attraverso il primo romanzo della serie sul Dottor Nikola ottenne finalmente un enorme successo. A oggi la sua produzione conta 53 romanzi e dozzine di racconti e opere teatrali.
Il Dottor Nikola – Un commento personale
Riprendiamo la domanda: chi è il Dottor Nikola? Un uomo con tutte le carte in regola per essere un perfetto “cattivo d’appendice”, alla stregua di Fantômas. Talmente riuscito che l’autore lo rese protagonista di ben cinque romanzi e addirittura, molti anni dopo, ricordato da George Orwell in uno dei suoi saggi. I temi portanti del romanzo sono fondamentalmente due: il viaggio e la contrapposizione tra Oriente e Occidente, legati da un sottile filo rosso che loro non è che il mistero, l’ignoto.
Per quanto riguarda il primo tema si tratta di un viaggio certamente esotico, soprattutto per il periodo nel quale esce l’opera; la storia narrata, ma soprattutto “descritta” è una lampante proiezione della biografia personale dell’autore, anche lui impegnato durante la sua breve vita in viaggi esotici e complicati verso i propri desideri. Come ricorda Steiner nella prefazione, infatti, dalle descrizioni si percepisce palesemente che egli certi luoghi li abbia visti e che certi odori li abbia realmente annusati. Tuttavia, quello raccontato è soprattutto un viaggio metaforico, mentale, spirituale se vogliamo verso un segreto millenario, oscuro, inarrivabile se non attraverso un percorso prima di tutto personale.
Per quanto riguarda il secondo tema, ossia il confronto Oriente/Occidente, esso risente fortemente del periodo storico di allora, nonché del clima sociale. Bruce vive tutte le difficoltà di uno “straniero tra gli stranieri”, elabora tutte le paure di un europeo trapiantato in Cina che potrebbe essere “buttato fuori” in ogni momento. Incarna le difficoltà di un’intera classe sociale, ma non solo, assieme a Nikola ripropongono lo “stereotipo” di una Cina, anzi, di un intero mondo orientale misterioso, soprattutto perché antico e chiuso in sé stesso. Un Oriente da scoprire quindi, emblema del mistero, dello sconosciuto, nel quale, tuttavia, si cela la conoscenza per eccellenza.
Perché leggere Il Dottor Nikola? Per vedere, sentire e ascoltare colori, odori e suoni lontani, ma soprattutto per una volta godersi un’avventura dalla parte del… cattivo.
Voto 7,5 (per la costruzione della struttura narrativa)
Dario Bettati
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