Un ingrediente segreto decisamente sui generis, quello che figura tra i prodotti di una pizzeria di Düsseldorf. I risultati di un’inchiesta della polizia tedesca, durata diversi mesi, sono stati resi noti martedì, e sono sorprendenti. L’operazione ha condotto all’arresto di tre persone, accusate di appartenere ad una rete criminale che spacciava cocaina in tutta la Renania Settentrionale-Vestfalia, nascondendola in una particolare pizza, disponibile nel menù di un locale della capitale del Land.

A seguito delle indagini, al via da marzo e proseguite fino a pochi giorni fa, il proprietario della pizzeria, un cittadino croato di trentasei anni, è finito in manette. L’ispettorato del lavoro aveva rinvenuto tracce dell’alcaloide ispezionando la cucina del ristorante. Stando agli accertamenti, è emerso che il titolare consegnasse “la specialità della casa” ai clienti che ordinavano la numero 40.

Cocaina nella pizza: «la numero 40 era tra le più richieste»

pizza cocaina
Düsseldorf: nella città tedesca una pizzeria nascondeva cocaina nella pizza per recapitarla ai clienti che la richiedevano

Non sappiamo come avvenissero nello specifico questi scambi, né come gli avventori comunicassero la quantità di sostanze illecite da allegare. Non vi sono dettagli neanche circa il prezzo della Nummer 40 o i suoi condimenti. Secondo Michael Graf von Moltke, l’ispettore che ha coordinato l’indagazione, quella pizza sarebbe però stata tra le più gettonate. La cocaina finiva sotto la base dell’impasto, come da accordi. Al momento dell’arresto, la polizia ha trovato nell’appartamento dell’indagato più di un chilo e mezzo di cocaina, quattrocento grammi di cannabis, duecentottantamila euro in contanti, una pistola, varie armi da taglio e una collezione di orologi di lusso. A causa dell’assenza di precedenti penali, però, ha rilasciato due giorni dopo, che ha ripreso da subito la sua attività illecita.

Il locale, dunque, è stato messo sotto sorveglianza, e le forze dell’ordine hanno appreso l’origine dello spaccio: una rete criminale di cui facevano parte anche i tre membri fermati questo lunedì, tra i quali il presunto capo. Si tratterebbe di un cittadino tedesco di origine russa con vari precedenti a carico, tra cui accuse ripetute di aggressioni ai danni di clan rivali. Il titolare della pizzeria, invece, si trova da agosto in custodia cautelare. Il ristorante, naturalmente, è ora chiuso.

Le indagini della polizia tedesca

Per la polizia, l’organizzazione avrebbe acquistato «chili» di cannabis e cocaina, con l’intento di rivenderli ad altri spacciatori. Avrebbe poi allestito serre per la coltivazione di cannabis in alcuni appartamenti privati, tra cui uno di Mönchengladbach, che celava oltre trecento piante. Una storia degna di un episodio di The Gentlemen, insomma. L’indagine ha coinvolto più di centocinquanta agenti, che hanno perquisito sedici proprietà, sparse in nove città, sequestrando diversi depositi d’armi.

Questa vicenda a tratti surreale e quasi cinematografica potrebbe essere la trama perfetta per un poliziesco dalle tinte comedy, ma lascia in tutti un dubbio: non sarebbe stata meglio, tutto sommato, una semplice Margherita?

Federica Checchia

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