Il declino del divo Marlon Brando: morto 19 anni fa in solitudine e povertà

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Di Redazione Metropolitan

Quando si pensa ai maggiori divi hollywoodiani che hanno fatto la storia del cinema non può mancare il nome di Marlon Brando. Istrionico, talentoso, cinico, presuntuoso fu uno dei simboli della new Hollywood che ha collezionato nella sua lunga carriera film come “Il Padrino“, “Apocalypse Now“, “Ultimo tango a Parigi“. Nonostante questo, ogni cosa è destinata a finire, così come il successo e per Marlon Brando non fu un finale degno di una star mondiale come lui.

Marlon Brando: il lato oscuro dell’icona

Marlon Brando come Don Vito Corleone nel film “Il Padrino” (Credits: Vanity Fair)

Il suo ultimo ruolo fu in “Superman II” anche se già in “Apocalypse Now” lo vediamo visibilmente cambiato, motivo per cui chiede di apparire sempre avvolto nell’ombra. Di pari passo anche la sua vita privata non era rose e fiori, anzi tutto il contrario. Divorziato da Anna Kashfi condusse una difficile battaglia legale per la custodia del figlio Christian, cosa che riuscì a ottenere. Il bambino però fu usato come mezzo dalla madre per vendicarsi nei confronti dell’ex marito tanto che ordinò di rapirlo. Questa vicenda si concluse positivamente, meno quella che lo coinvolse anni dopo. Infatti sempre Christian ormai 32enne venne fu accusato per omicidio e condannato a 10 anni.

Le tragedie non finiscono qua, perché Brando perse una delle sue figlie in altre circostanze: Cheyenne, dopo l’uccisione del fidanzato rimase talmente scossa che non si riprese mai e sfortunatamente decise di togliersi la vita. Questi sono solo alcuni eventi che lo hanno coinvolto e colpito in prima persona tanto che gli ultimi anni della sua vita li passerà in solitudine nella sua villa a Mulholland Drive. Ritirato ormai da anni dagli schermi e sul lastrico venne ricoverato per una forte polmonite. L’attore morirà a Los Angeles il 1º luglio 2004, alle 18:30 nel Centro Medico dell’UCLA (University of California at Los Angeles) a causa di una crisi respiratoria, dovuta a un enfisema polmonare che lo affliggeva da tre anni.

Si chiude così la sua parabola, ma nonostante questa uscita dalle scene un po’ in sordina rimarrà per sempre nella memoria collettiva come un grande e inimitabile attore che difficilmente potrà essere eguagliato.

Francesca Agnoletto

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