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Il destino delle auto dal 2035, cosa succede dopo?

Sul destino delle auto l’Europa resta divisa. Sullo stop ai motori termici vince solo la Germania. In corso ancora le trattative.

In Europa ogni Paese fa da se, dispute sul destino delle auto

Distributore di benzina – Ph Credit Ogha.it

Ancora una volta l’Europa si dimostra frammentata e ogni paese membro pensa solo ai propri interessi. Saltano le alleanze costruite finora per lo stop alla produzione di motori termici, previsto da Bruxelles per il 2035.

Salta il compromesso dei motori e-fuel. La preoccupazione per i posti di lavoro nella filiera industriale aveva creato un asse tra Roma e Berlino, il patto era la concessione di una deroga per i carburanti creati in laboratorio. Gli e-fuel avrebbero garantito la sopravvivenza delle macchine tradizionali ancora per un lungo periodo. L’accordo retto fino a ieri sembra essere saltato definitivamente dopo la commedia di ieri inscenata a Bruxelles.

Il primo pugno duro sui cambi di rotta a eventuali decisioni prese è arrivato dalla presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola che parlando dopo il suo intervento al vertice Ue, come riporta il quotidiano Il Tempo, ha detto:

Non possiamo tornare indietro sugli accordi, perché in ultima analisi si tratta della fiducia tra colegislatori e della credibilità del processo legislativo. Se dai nostri cittadini ci viene chiesto di legiferare in un’area specifica di prendere decisioni un un’area specifica, dobbiamo essere pronti a farlo. E una volta che lo facciamo dobbiamo mantenere gli impegni.

Il risultato di anni di negoziati sembra essere incerto ma Metsola afferma che non ci sarà nessun cambiamento sulla linea da percorrere.

La Germania e gli e-fuels

Se è vero che tutti siamo uguali alcuni paesi sono più “uguali” di altri. In questo caso la Germania sta ultimando una deroga per gli e-fuels, quei carburanti sintetici elaborati chimicamente che non dovrebbero produrre emissioni nemmeno in fase di produzione. E dunque potrebbero coesistere solo con l’elettrico previsto all’orizzonte europeo.

L’Italia aveva portato avanti la proposta su l’utilizzo dei biocarburanti, ottenuti dall’utilizzo di materie agricole non destinate al consumo umano. Il progetto avrebbe perseverato la sostenibilità del sistema agricolo e consentirebbe, sia di valorizzare la filiera ache produce le materie prime, sia di tenere in piedi a lungo termine una parte considerevole degli impianti che producono motori endotermici che potrebbero essere alimentati con carburanti non fossili.

Se il si per la Germania è ormai scontato all’Italia spetta invece un no categorico. Per questo motivo il governo Meloni potrebbe votare a sfavore dello stop ai motori termici del 2035. Al momento la trattativa non si ferma.

Simona Alba

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