
“Mia mamma e mio papà sono morti entrambi in un giorno (ma in anni diversi, ndr), senza un’avvisaglia, senza una malattia, senza dare il tempo di preoccuparsi o di capire cosa fare. Mia madre aveva 67 anni, era molto giovane. Mio padre se n’è andato quattro anni più tardi. Li ho salutati la sera prima e il giorno dopo non c’erano più”. È con gli occhi lucidi e la voce rotta dall’emozione che Gerry Scotti ha parlato a Silvia Toffanin della morte dei suoi genitori. “Lì scopri che tu sei la pallina colorata del pallottoliere: non provate a fare calcoli con la vita, perché all’improvviso arriva qualcuno, prende il mano il pallottoliere, lo scuote e voi non siete più nessuno”, ha concluso lo “zio” Gerry.
“Felicissimo per mio figlio, perché io son figlio unico e lui anche”

Il conduttore parla dell’evento che lo ha aiutato a superare i momenti difficili, cioè la nascita della sua prima nipotina Virginia, figlia di Edoardo, nato dal suo matrimonio con Patrizia Grosso. Ora i nipotini sono due: “Prendere in braccio Pietro (nato lo scorso 10 gennaio) è stata un’emozione intensa, ma anche molto più controllata rispetto a quando presi per la prima volta Virginia”. Il conduttore racconta anche come la sua prima nipotina, di due anni, ha accolto il fratellino: “Per i bimbi, a quell’età, sicuramente è traumatico l’arrivo di un altro bambino, però pensavamo peggio. Sono stati bravi mio figlio e mia nuora a prepararla nei mesi precedenti”. “Sono felicissimo per mio figlio, perché io son figlio unico e lui anche. Entrambi, in modo diverso, abbiamo sentito il peso di questa unicità e adesso sono felicissimo che lui e Ginevra abbiano due bambini. Adesso spero nel terzo nipotino o addirittura nella coppia di gemelli!”, conclude sorridendo