Cinema

Il giardino dei Finzi Contini : il film amore e guerra di Vittorio De Sica

Non si è mai grandi abbastanza per rileggere le pagine o rivedere il film Il giardino dei Finzi Contini. Gli amori, le passioni, sono come turbini difficili da dominare nell’adolescenza. Ma non saranno meteore passeggere presto dimenticate. La giovinezza non sarà mai così breve da contenere o consumare i sentimenti. Ma questi, perdureranno nel tempo e nei ricordi. Non si bruceranno, come tutto ciò che segna l’animo.

In una Ferrara prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, un gruppo di giovani ruota attorno ad uno straordinario personaggio di ragazza. Micol Finzi Contini, “che cela il suo segreto sotto un velo di raffinatezza”. Rampolli, con suo fratello Alberto, di una famiglia altolocata. Proprietari di una villa con un enorme parco, trascorreranno l’estate del ’38 giocando a tennis con gli amici, tra i quali Giorgio, io narrante della storia. Bassani darà vita al suo romanzo, e De Sica ne farà un film senza tempo.

Il giardino separato dal mondo

film Il Giardino dei Finzi-Contini - Foto web
film Il Giardino dei Finzi-Contini – Foto web

La spensieratezza è lo svago prediletto. Il tempo scandito dal rimbalzo di una palla. Tutto sembra futile ma è vita. Ma è esistito realmente questo giardino? Un luogo irreale tra cielo e terra, dove dietro al tennis, a sfidarsi in competizione, sono i sentimenti. Tutto sembra essere protetto dalle mura del parco, dove ogni cosa pare al suo interno custodita. Un luogo aperto alle emozioni, fiorito di speranze, e perso in inestimabili ettari di terreno. Il fascino del racconto sta nella ricostruzione emotiva, di quel periodo storico in cui stava per incombere la catastrofe. Con gli occhi dei giovani di allora, si vedono gli effetti delle leggi razziali, degli avvenimenti tragici di cui loro stessi saranno inconsapevoli protagonisti.

“Tutto invitava a sperare, a osare liberamente”

Scena film Il giardino dei Finzi Contini - Foto dal web
Scena film Il giardino dei Finzi Contini – Foto dal web

La loro voglia di vivere, i desideri, le curiosità, raccontate prima che la guerra spazzasse via tutto. In un panorama di cinema, ristoranti, persino una casa chiusa, in una Ferrara effervescente. Un passo prima che il fascismo prendesse possesso del paese. È il moto del cuore che spinge costante il racconto. “Quella specie di pigra brace che è tante volte il cuore dei giovani.” Nello spazio dei ricordi si costruisce la vicenda amorosa. “Più del presente contava il passato, più del possesso il ricordarsene”. Ed è lì, in quel mondo piccolo e liberatorio, che rimarrà per sempre intrappolato l’amore del protagonista per Micol. Lei non si lascerà mai andare, come forse avviene in tutte le storie destinate all’eterno.

E siccome queste, lo so, non erano che parole, le solite parole ingannevoli e disperate che soltanto un vero bacio avrebbe potuto impedire di proferire, di esse, appunto, e non di altre, sia suggellato qui quel poco che il cuore ha saputo ricordare

De Sica vince l’oscar con il film

Vittorio De Sica vinse con il film l’oscar nel 1972, come migliore tra gli stranieri. C’è nella sceneggiatura una scala, che allude al desiderio di Giorgio di arrampicarsi oltre il muro per incontrare Micol. Appoggiata al muro, serviva da passaggio segreto per scavalcare. Mai il timido innamorato non aveva avuto il coraggio di abbandonarsi all’esortazione della ragazza che lo invitava a salire. Così, quando deciderà di arrampicarsi su quei gradini di accesso alla felicità, gli stessi saranno l’epilogo tragico della sua storia d’amore.

Film Il giardino dei Finzi Contini - Foto web
Film Il giardino dei Finzi Contini – Foto web

Si convince, senza ripensamenti, con una crudezza senza pietà, che la scala adagiata al solito posto era posizionata per l’amico di famiglia Malnate. Che doveva avere fuggevoli e furtivi incontri con Micol. Inutile ogni impeto da parte dello spettatore, in un impossibile ed immaginario dialogo con il protagonista, di convincerlo che la scala poteva attendere soltanto lui. Come ai vecchi tempi, come una volta, e come adesso, se un pensiero positivo venisse a cambiare gli eventi.

Il finale che non ti aspetti

Nonostante del tradimento non si avrà mai la certezza, fuoco e fiamme sono nel cuore del protagonista. L’epigrafe del libro spiegherà meglio di qualunque altre parole scelte, quale purezza e mistero la storia vuol suggerire: “Certo, il cuore, chi gli dà retta, ha sempre qualche cosa da dire su quello che sarà. Ma che sa il cuore? Appena un poco di quello che è già accaduto.”

Federica De Candia Seguici su MMI e Metropolitan cinema

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