Salvini, Conte e Di Maio al bivio: chi staccherà la spina?
Quando il gioco delle tre carte viene fatto da un professionista, indovinare dove è stato posto il due di picche è davvero complicato. Potrebbe essere ovunque, incluso sotto al tavolo.
Che nel nostro attuale Governo il clima sia bollente non è una novità (quando mai d’altronde in quest’ultimo anno è stato disteso?). L’escalation degli ultimi giorni ha però raggiunto un livello tale da rendere poco immaginare un proseguimento di questa alleanza. Anche e soprattutto in chiave di risultati, i quali non sarebbero supportati da stabili accordi di Governo.
Chi si prenderà però la briga di staccare la spina all’attuale Governo, con la quasi certezza di non riuscire a tornarci, almeno con il peso decisionale attuale?
Il gioco delle tre carte in questione può essere descritto nel seguente modo:
Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio, con un voto di sfiducia del Parlamento ha la certezza di non ricoprire la carica di massimo esponente di Governo in futuro, tolto forse una sua forma Bis abbozzata per approvare la finanziaria di fine 2019. Medesimo discorso vale per il Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Dopo la sua disastrosa gestione a livello elettorale, quasi tutti all’interno del Movimento sperano in un suo passo indietro, voluto o sforzato, per poter ricominciare la scalata alle preferenze degli Italiani.
Matteo Salvini invece affronta un ambiguo destino. Se la gestione della crisi di Governo gli permettesse di non perdere voti, una rielezione sarebbe possibile col blocco di Centrodestra. In caso però di cattiva gestione, si riproporrebbe l’impasse delle scorse legislative, col rischio di un Governo delle larghe intese o di un mancato accordo.
Da domani, il cartaio muoverà le carte e presto o tardi la posizione del due di picche diverrà nota. Al momento, non ci rimane che essere attenti osservatori, per non rischiare di rimanere ingannati dalle false apparenze.