Benvenuti nell’universo letterario di StoryLine. Il 14 febbraio è San Valentino per questo abbiamo deciso di dedicare il nostro racconto alla festa degli innamorati. Per farlo ci siamo ispirati ad una storia vera riportata dalla cronaca recente.
La guardò un ultima volta mentre i fatti lo trascinavano lontano da lei il giorno di San Valentino . Michele Briga cercò negli occhi di Giulia un ultimo cenno d’assenso dietro il suo apparente silenzio. Una guardia carceraria non poteva certo esprimere i propri sentimenti verso un detenuto davanti a tutti per questo Michele si sarebbe accontentato di un semplice sorriso prima di andare a miglia di distanza tra lei. La fine di un sogno che qualche giorno fa aveva sacrificato per salvarle la vita in un una assurda rissa tra detenuti scoppiata per futili motivi.
La biblioteca e San Valentino
Michele si ricordò che era intento a classificare gli ultimi libri romantici arrivati nella biblioteca del carcere per San Valentino quando la vide per la prima volta. Per un uomo in carcere da qualche anno per frode finanziaria e corruzione la biblioteca poteva essere un accurata valvola di sfogo anche per fare sfoggio della propria cultura. Ecco perchè di buon grado spolverava i libri quando lei lo interruppe domandogli con curiosità il perchè fosse così meticoloso. “Ogni libro racconta un pezzo di vita che qualcuno ci vuole trasmettere”, le aveva detto prima che lei si allontanasse.
“Ancora qui”, gli disse Giulia dopo averlo visto nuovamente il giorno seguente intento a scrivere documenti. “Lavorare in biblioteca mi avvicina al mio scopo”, le disse Michele. “Quale quello di evadere scappando attraverso una pila di libri”, scherzò lei. “No quella di arrivare a riconoscermi come un uomo nuovo cambiato da un sorte avversa che in qualche modo si rivela positiva. Il carcere mi da la possibilità di redimermi e io non voglio perderla”. Lei lo guardò sorpresa quando venne interrotta da un collega che lo chiamò segnalando l‘arrivo di un nuovo detenuto. In quell’istante si guardarono mentre il viso di Michele fu improvvisamente solcato da una lacrima.
Il Cantico dei cantici
Giulia qualche giorno ritornò in biblioteca ma Michele ancora non c’era. Sul suo banchetto c’era una copia del “Cantico dei cantici” in cui c’era una pagina ripiegata. Giulia apri ed iniziò leggere incuriosita la pagina segnata quando Michele disse alle sue spalle. ripetendo le parole in essa contenuta: “Ponimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte, il suo divampare è come il divampare del fuoco” . “Lo conosci?”, chiese Giulia. “Ogni uomo dovrebbe conoscere la bellezza dell’amore”, le rispose. Giulia inavvertitamente gli tocco la mano ma uno sguardo di richiamo del responsabile di Michele li divise nuovamente
Giulia pensò a Michele ripetutamente finchè il cuore non la spinse oltre limite facendo avverare qualcosa d’impossibile. Quella sera prelevò Michele dalla sua cella con la scusa di portarlo dal direttore ma invece lo condusse in una stanza abbandonata dove entrambi si amarono perdutamente. Il segreto di quella sera il giorno seguente lo si poteva comprendere guardando i loro occhi mentre rimaneva avvolto dal silenzio. Una bellezza che fu spezzata da un rumore sordo di botte e urla. Nella sala mensa, dove Michele e Giulia erano venuti a trovarsi, era scoppiata una rissa. Qualche istante dopo Michele uccise un uomo che le si era pericolosamente avventato contro nel tentativo di ucciderla a sua volta. Poi fu buio e cella d’isolamento.
Epilogo
Così Michele si ritrovò a guardare un’ultima volta Giulia prima di essere trasferito. La donna era di fronte a lui nascosta dalla finta indifferenza recitata per mantenere il suo ruolo di guardia penitenziaria. Gli si avvicinò un ultima volta per controllargli alle manette così Michele le disse all’oreccchio: “Le molte acque stesse non possono estinguere l’amore, né i fiumi stessi possono travolgerlo”. Poi Michele fu trascinato da altre guardie verso un furgone. Prima di salire si voltò un un ultima volta notando una lacrima sul volto di Giulia che lo fissò intensamente. In tasca Michele si ritrovò un biglietto e una promessa di rivedersi perchè la forza dell’amore non si può fermare.
Stefano Delle Cave
Seguici su metropolitanmagazine.it