Gli azzurri non sono in grado di dare continuità a bel pareggio di Liverpool, e ricadono negli stessi problemi di sempre: tattici, tecnici e mentali. Per questo Carlo Ancelotti ha deciso di portare tutti in ritiro fino alla partita con il Genk.

Il Napoli è in crisi, una crisi scatenatasi dopo l’ammutinamento dei giocatori contro il ritiro imposto dal presidente Aurelio De Laurentiis. Ma questa crisi è figlia di problemi ben più grandi della semplice rivolta della squadra contro la società, la quale per due settimane circa sembrava aver messo da parte Carlo Ancelotti, ignaro della scelta del club.

Abbiamo assistito a uno spettacolo più unico che raro, un tutti contro tutti che ha fatto male a tecnico, giocatori, società e soprattutto ai tifosi, delusi da un gruppo di calciatori costruito per traguardi ben più importanti.

Il Napoli però è entrato in crisi molto tempo prima dello scatenarsi del putiferio fra club e calciatori. Se si osservano i risultati, e le prestazioni prodotte, gli azzurri certamente non possono ritenersi soddisfatti.
L’ultima vittoria in campionato risale al 19 ottobre, 2-0 al Verona in un match giocato meglio dagli scaligeri. L’ultima vittoria in Champions League è datata 23 ottobre, 3-2 al Salisburgo in Austria; in quel frangente la squadra di Ancelotti mostrò una delle migliori prestazioni della stagione, per lo meno dal punto di vista della voglia di raggiungere il risultato.

Da lì in avanti, solo risultati deludenti: 8 partite fra Serie A e Champions, 6 pareggi e 2 sconfitte. La crisi del Napoli va oltre lo spettacolo indecoroso culminato con le multe, recapitate per raccomandata, ai giocatori.

Ancelotti deve guidare il suo Napoli a uscire dal tunnel della crisi in cui lui stesso si è cacciato
Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli, deve risolvere un bel problema in casa Napoli (PHOTO CREDITS: DISCORSIVO)

Il Napoli va in ritiro

Ieri mattina Carlo Ancelotti ha deciso che la squadra andrà in ritiro fino alla gara con il Genk.
Questa volta è lui a prendere una decisione, forte della società dalla sua parte. Questa volta nessuno si è ammutinato, tutti d’accordo e coesi per trovare insieme una via d’uscita.

Nella giornata di lunedì 2 dicembre, tecnico e giocatori hanno avuto un lungo faccia a faccia, in cui si sono parlati apertamente dei problemi irrisolti.
Il primo a parlare è stato proprio l’ex allenatore del Milan, che non ha voluto né il figlio Davide né altri componenti dello staff. Solo lui di fronte ai calciatori.

Ancelotti ha sottolineato spesso il concetto di mentalità vincente, di compattezza, ha chiesto alla sua platea come mai giocatori di così alto livello non riescano da soli a trovare le motivazioni per risollevarsi.

Poi è il momento dei senatori, quelli con maggior peso nello spogliatoio.
Non ci si nasconde dietro a un dito, e i calciatori imputano ad Ancelotti allenamenti troppo blandi, desiderano maggior polso da parte dell’allenatore, c’è chi sostiene che questo gruppo sia fatto per giocare con il 4-3-3.
Ancelotti coglie la palla al balzo; se i giocatori vogliono maggiore durezza, l’avranno. Da domani tutti in ritiro fino al match decisivo di Champions contro il Genk.

I senatori sono ancora contrari al ritiro imposto da Ancelotti nella giornata di ieri?
Mertens e Callejon, fra i principali calciatori del Napoli a essere contrari al ritiro del 5 novembre

Senatori contrari o favorevoli al ritiro?

Il Napoli domani partirà per il ritiro imposto da Ancelotti, una scelta accettata dalla squadra ma che sembra aver generato dei malumori.

Secondo il quotidiano “Il Mattino”, i calciatori dopo il faccia a faccia con il proprio allenatore, si sarebbero parlati e avrebbero accolto la decisione di andare in ritiro (soggiorneranno nell’hotel limitrofo al centro sportivo di Castel Volturno) con serenità, consci che società e tecnico questa volta sono uniti.

Secondo invece il sito “Tuttonapoli.net”, i senatori non avrebbero preso di buon grado la scelta del ritiro. Allan, Mertens, Callejon e Insigne sembrano essere contrari, ritengono inutile questa soluzione, ma Ancelotti è stato irremovibile.

In tutto questo caos, in cui non è ancora ben chiaro chi sia a regnare, ci sono della partite da giocare. Il Napoli è atteso da una trasferta non semplicissima sabato 7 dicembre alle 18 alla Dacia Arena contro l’Udinese, quindi il match casalingo di Champions contro il Genk.
I partenopei concluderanno questa prima parte di stagione in casa con il Parma sabato 14 dicembre e in trasferta a Sassuolo domenica 22.