Il percorso artistico della regista e drammaturga italiana Emma Dante

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Di Redazione Metropolitan

Nasce a Palermo il 6 aprile 1967, ma vivrà l’infanzia e l’adolescenza a Catania dove si trasferisce con la famiglia per seguire il lavoro del padre. Tornerà alla sua città d’origine solo dopo aver completato gli studi. A questo luogo rimane legata professionalmente, in modo quasi viscerale, tanto che influenzerà i suoi lavori futuri in ambito cinematografico e teatrale. Celebriamo così il percorso il percorso artistico della regista e grammatura italiana Emma Dante.

Il primo incontro con il teatro avviene alla scuola Teatès di Michele Perriera che abbandonerà dopo un anno. Lascia così la Sicilia per intraprendere la carriera teatrale iscrivendosi al concorso per l’ammissione all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, dove verrà ammessa. Finita l’Accademia inizierà ad avvicinarsi a quella che sarà la sua vera vocazione, il teatro di avanguardia lavorando prima a Torino per poi decidere di fondare una compagnia teatrale a Palermo.

Gli spettacoli teatrali e i film di Emma Dante

Gli spettacoli che realizza sono spesso uniti da delle componenti fondamentali come: l’uso del siciliano, le tematiche familiari associate alla violenza e un forte utilizzo del ritmo, dei suoni, di una gestualità quasi ripetitiva. Elementi che ritornano anche negli ultimi spettacoli teatrali “Pupo di zucchero. La festa dei morti“, liberamente tratto da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile e “Misericordia“, presentato dalla stessa Dante con queste parole: “Una favola contemporanea. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine”.

Oltre ai lavori teatrali Emma Dante vanta la realizzazione di due lungometraggi di successo esordendo come regista nel 2013 con “Via Castellana Bandiera” tratto dall’omonimo romanzo. Riceve le prime candidature e premi ai Nastri d’Argento e alla Mostra del cinema di Venezia dove Elena Cotta, la protagonista, vince la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. Successivamente, nel 2019, realizza la sua seconda opera cinematografica dal titolo “Le sorelle Macaluso” che è la trasposizione di una sua opera teatrale. Anche qui riceve numerosi riconoscimenti sia alla Mostra del cinema di Venezia, conquistando il Premio Pasinetti, ma anche ai Nastri d’Argento.

Francesca Agnoletto

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