In seguito alla triste scomparsa di Gigi Proietti, avvenuta quest’oggi, il suo cuore non ha resistito, proprio nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni, così Sky Cinema rende omaggio all’immenso attore, regista e drammaturgo, con una programmazione a lui dedicata su Sky Cinema Collection – Risate all’italiana, a partire da “Il Premio” di Alessandro Gassman che diresse il grande Maestro nel film, disponibile anche on demand alle 19.30.
Alla notizia della morte dell’attore, ha fatto seguito il cordoglio di chi lo ha conosciuto, di chi ne è stato spettatore e di chi ha avuto l’onore di lavorarci a fianco. Poche parole, qualche foto e il dispiacere per una morte improvvisa, espresso su Twitter come l’attore e regista Alessandro Gassman, Raffaella Carrà, Carlo Verdone, Rita Pavone, Cesare Cremonini e Fabio Fazio, fino a Enrico Vanzina e tanti altri. “Ciao maestro e amico! Era l’ultimo dei grandissimi”, ha scritto online Gassmann, pubblicando una foto di sé accanto all’attore, di cui Rita Pavone ha voluto ricordare “Dal grande talento ma anche umanità“. Daniela Collu, invece, romana di quella Roma di cui Proietti è stato imperatore, ha ricordato in poche parole il legame indissolubile tra il Maestro e la sua città: “Come svegliarsi e scoprire che è crollato il Colosseo. Ciao Core, come salutavi sempre Tu“.
Mandrake, lo scommettitore sfortunato e sbruffone di “Febbre da cavallo di Steno“, oppure Gastone, l’attore spiantato, inguaribile narcisista, inventato da Petrolini. Il rassicurante Maresciallo Rocca di una delle serie tv più amate di sempre. E poi ancora Toto, l’antico romano alle prese con la sauna, l’affarologo Pietro Ammicca, Armando Duval della “Signore delle camelie” riletta in chiave comica, il poeta Narcisio Vanesio: in 50 anni di carriera i Cavalli di battaglia di Gigi Proietti, celebrati nel titolo di un suo longevo spettacolo teatrale trasposto anche in tv, sono diventati creature proverbiali, citate a memoria da intere generazioni.
“Il Premio”: diretto da Alessandro Gassman
Il terrore dell’aereo e la prospettiva di un volo cadenzato da scossoni e turbolenze, convincono Giovanni Passamonte (Gigi Proietti) incensato scrittore di fama internazionale, a intraprendere un lungo viaggio in auto fino in Svezia. Destinazione: Stoccolma, Sala dei concerti, per la cerimonia di consegna dei premi Nobel. Insignito dell’ambito Premio per la letteratura, Passamonte convince il fidato assistente Rinaldo a raggiungere la penisola scandinava prendendo l’autostrada. I due si ritrovano inaspettatamente a condividere l’abitacolo con i figli del vecchio scrittore, entrambi in cerca di una svolta: Oreste, ex olimpionico e proprietario di una palestra in fallimento, e Lucrezia, blogger nevrotica e inconcludente.
Ogni tappa del viaggio diventa pretesto per guardare ad antiche dinamiche familiari, mettere in discussione le proprie certezze e conoscersi veramente. Mentre è Alessandro Gassmann (“Di padre in figlio, “Ex – Amici come prima!, Tutta colpa di Freud“, “Non c’è più religione“, “Una grande famiglia“, “I bastardi di Pizzofalcone“) a vestire i panni del figlio, Oreste Passamonte. Con il ruolo di Rinaldo è presente anche Rocco Papaleo, mentre invece la prima donna del film è Anna Foglietta che qui interpreta Lucrezia Passamonte e Matilda De Angelis veste invece i panni di Britta.
Inoltre su Sky Cinema Uno e Sky Cinema Due, alle 21.00 andrà in onda una puntata speciale di 100x100Cinema che renderà omaggio a Gigi Proietti con estratti dalla sua ultima intervista rilasciata nel giugno scorso a Francesco Castelnuovo nell’occasione del ricordo di un altro grandissimo interprete della comicità made in italy: Vittorio Gassman.
Gigi Proietti: Ninna Nanna Trilussa – in ricordo dell’intramontabile Gigi Proietti
Questa canzone pacifista scritta da Trilussa nell’ottobre 1914, è stata raccolta sul campo tre volte, ricordata da torinesi come cantata durante la prima guerra mondiale, mentre da Torino partivano le tradotte dei soldati, o in trincea di cui un frammento quanto mai che attuale recita:
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza…
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Fa’ la ninna, cocco bello,
finché dura ‘sto macello:
fa’ la ninna, ché domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So’ cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe’ quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
Giuliana Aglio
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