
La notizia della visita è stata lanciata il 17 giugno dal Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e confermata dai media della Corea del Nord.
Xi Jinping in Corea del Nord
Il presidente Cinese Xi Jinping è in visita in Corea del Nord per una due giorni, su invito del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, nell’anno in cui ricade il 70esimo anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali tra Cina e Corea del Nord.
Si tratta del primo viaggio del Capo di Stato cinese Xi Jinping nella Repubblica Popolare Democratica di Corea e la prima di un leader cinese da 14 anni.
L’ultimo incontro tra i rappresentanti dei due paesi avvenne nel 2005 quando il predecessore di Xi Jinping, Hu Jintao, incontrò Kim Jong-il, padre dell’attuale dittatore.
Il summit avviene alla vigilia del G20 che si terrà il 28 e 29 giugno nella città giapponese di Osaka e segna un passo importante nel rafforzamento delle relazioni tra i due paesi.
Secondo molti analisti, l’incontro di oggi ha una significativa rilevanza geopolitica e permetterà a Pechino di giocare un ruolo fondamentale nelle questioni relative alla Corea del Nord.
Le questioni
Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato dal giornale ufficiale della Corea del Nord, il Rodong Sinmun, Xi Jinping ha manifestato la volontà di sviluppare ulteriormente i rapporti tra Cina e Corea del Nord, per creare opportunità di crescita per entrambe le popolazioni e per promuovere la stabilità e prosperità dei due paesi e la pace regionale e mondiale.
Queste le dichiarazioni di Xi Jinping:
L’augurio è di far avanzare la nostra amicizia e scrivere insieme un nuovo capitolo per i nostri rapporti. Il Partito comunista cinese e il governo della Cina hanno mantenuto e continueranno a mantenere un fermo impegno a consolidare e sviluppare i rapporti tra Cina e Repubblica democratica popolare della Corea […] e continueranno a sostenere fermamente la leadership del presidente Kim per implementare la nuova strategia e concentrarsi sullo sviluppo dell’economia e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone.
La denuclarizzazione
Durante il colloquio ci sarà spazio per discutere del processo di denuclearizzazione della Corea del Nord.
Il tema è al centro del dibattito internazionale da qualche anno, ma recentemente ha subito una battuta d’arresto.
Anzitutto, il vertice ad Hanoi tra Donald Trump e Kim Jong-un si risolse in un nulla di fatto, con il presidente americano che abbandonò il tavolo delle trattative prima del previsto.
In secondo luogo, lo Stockholm International Peace Research Institute ha recentemente pubblicato una relazione, denunciando che, nel 2018, la Corea del Nord ha continuato a produrre testate nucleari, portando il numero complessivo tra le 20 e le 30 unità.
Il programma della visita
I due leader non si limiteranno soltanto ad un colloquio per discutere delle questioni politiche, ma parteciperanno anche a diverse manifestazioni, tra le quali la visita alla torre dell’amicizia sino-coreana, monumento che commemora i caduti cinesi in Corea del Nord durante la guerra di Corea del 1950-’53.

I precedenti
Non è la prima volta che i due leader si incontrano: il 26 marzo 2018 Kim Jong-un si recò a Pechino, nel suo primo viaggio ufficiale da quando ha preso il potere nel 2011, per discutere anche in quell’occasione della denuclearizzazione della Corea del Nord e del processo di distensione dei rapporti con la vicina Corea del Sud e con gli Stati Uniti.

Le relazioni tra i due paesi
I due paesi sono legati da tempo da una collaborazione economica, rafforzata dall’inaugurazione di un ponte sul fiume Yalu, avvenuta nell’aprile del 2019, che collega la città cinese Jìan con quella nordcoreana di Manpò.
L’infrastruttura costruita sul confine è solo la seconda in ordine di tempo: tra le città di Liaoning e Sinuiju è presente un altro ponte costruito dall’Armata imperiale giapponese tra il 1937 e il 1943, durante l’occupazione nipponica della Corea e della Cina nordorientale, e ribattezzato Ponte dell’amicizia sino-coreana. Da questo ponte passa il 70% del commercio della Corea del Nord.
Il fiume Yalu, che scorre lungo il confine dei due paesi, è costantemente presidiato dall’esercito della Repubblica Popolare di Corea e rappresenta l’unica via di fuga per i disertori nordcoreani.

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