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Ottobre 22, 2024, martedì

Il regista di “Black Panther” Ryan Coogler contro l’organizzazione degli Oscar

Il regista di Black Panther Ryan Coogler è entrato a far parte del primo team di produttori “all black” nominati agli Oscar, ma il clima sembra non essere dei migliori. Coogler infatti cinque anni fa ha rifiutato di entrare nella cerchia dell’Academy e da quel momento è stato sempre respinto dall’organizzazione.

Ryan Coogler, come dichiarato in un’intervista all’Hollywood Reporter, non accetta il sentimento concorrenziale che sta alla base di una manifestazione come gli Oscar, che minerebbe il fare cinema per la sola passione della Settima Arte a vantaggio della sola pubblicità. “Se devo entrare in una organizzazione, preferisco un sindacato dove ci si occupa di come prender cura delle nostre famiglie”, dice Coogler, a cui era stato chiesto di entrare nell’organizzazione nel 2016 dopo il successo di Creed.

“In parte e’ bello, ma una parte di me sente solo rabbia”: non solo Ryan Coogler contro gli Oscar

Ryan Coogler non è l’unico a storcere il naso. Da sempre, infatti, si parla del razzismo implicito che scorre all’interno dell’organizzazione degli Oscar.
Charles King e Shaka King (Judas and the Black Messiah) hanno infatti pubblicamente espresso il loro disappunto nei confronti del fatto che ci siano voluti ben 93 anni per nominare agli Oscar un team interamente composto da persone afroamericane. Ciò non è da imputare alla presunta assenza di lavoratori neri nel cinema, ma a questioni storiche, sociali e culturali ben più radicate all’interno degli Stati Uniti.

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Crediti fotografici: cinema.everyeye.it

CHIARA COZZI

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