Immacolata Concezione, quattro dipinti per rappresentare la purezza di Maria

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Di Redazione Metropolitan

Immacolata Concezione, la Chiesa Cattolica celebra questa solennità l’8 Dicembre, per volere di Papa Pio IX, che ne proclamò il dogma ufficialmente solo nel 1854. La Rubrica Arte di questa settimana è dedicata proprio alla figura dell’Immacolata, una dei soggetti forse più rappresentati nell’arte, non solo pittorica. Vediamo insieme alcune delle rappresentazioni più famose.

Secondo il dogma, la Vergine Maria è stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Sarebbe quindi l’unica donna assolutamente pura. Tra i temi a carattere religioso, quello della rappresentazione della Vergine ha sempre affascinato numerosi artisti, fin dai tempi più antichi, non solo in Italia.

 

L’Immacolata Concezione di Giotto

Immacolata Concezione, Giotto

Anche Giotto, forse inconsapevolmente, dipinse magistralmente la figura dell’Immacolata Concezione. All’epoca in cui operava questo straordinario artista, il dogma non era stato ancora proclamato ma i preludi di Maria Immacolata si possono comunque rintracciare nelle rappresentazioni del tardo Medioevo. Uno degli esempi sicuramente più noti è il celebre affresco di Giotto, eseguito fra il 1303 e il 1305 circa, facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. La rappresentazione a cui facciamo riferimento è quella dell’incontro tra sant’Anna e san Gioacchino alla Porta d’Oro di Gerusalemme.

Velazquez e la sua Vergine Terrena

L’Immacolata Concezione di Velazquez

A partire dal ‘600 però, le rappresentazioni di questo tipo, divengono forse ancora più comuni. Un’altra magistrale rappresentazione dell’Immacolata Concezione è quella fatta dal pittore spagnolo Diego Velazquez nel 1620 ca. In questo dipinto non ci sono tutti i simboli allegorici, legati al culto della Madonna, presenti di solito. La figura della Vergine, con un’espressione serena e tremendamente realistica, è quasi la sola protagonista del dipinto. L’atmosfera è più cupa, la Vergine fluttua su di un globo immerso in un cielo di nuvole. Sullo sfondo la nave, la torre, la fontana ed il cedro (gli unici simboli della liturgia presenti).

La Vergine classica di Nicolas Poussin

Assunzione della Vergine, Poussin

Nel 1650 ca. Nicolas Poussin, pittore francese che per tutto il XX secolo è stato il punto di riferimento per gli artisti classicisti, realizza “l’Assunzione della Vergine”, oggi conservata al Louvre. In questa rappresentazione è presenta solamente la figura della Vergine Assunta. La Madonna occupa pressoché tutto il dipinto in verticale, insieme a quattro angeli che la sostengono. In basso, si vede un paesaggio, tra alcune colline si intravede una città offuscata dalla foschia. La Vergine, diversamente dagli altri dipinti, spalanca le braccia per accogliere la luce divina che proviene dal cielo e che inonda le nuvole, donando loro un caratteristico colore dorato. Diversamente dal dipinto di Velazquez, i volti dei personaggi sono tutti idealizzati, eterei. Una caratteristica tipica della pittura classicista di cui Poussin fu probabilmente il maggior interprete francese.

Giambattista Tiepolo e l’apoteosi della purezza

Maria Immacolata Concezione, Tiepolo

Conservata al Museo del Prado di Madrid, l’opera fu commissionata al pittore veneto nel marzo 1767 insieme ad altre sette pale d’altare dal re di Spagna Carlo III per la chiesa di San Pascual in Aranjuez (presso Madrid), allora in costruzione. In questo dipinto, Tiepolo raffigura la Vergine in tutta la sua algida bellezza. Vestita come da tradizione, con i colori che sono ormai suoi (bianco, azzurro, ocra), la figura di Maria è al centro della rappresentazione. Circondata da simboli tipici del culto mariano, il globo, il serpente, la palma e la luna, solo per citarne alcuni. Il tutto si sviluppa su di uno sfondo quasi sfumato, nebuloso che aiuta a conferire al dipinto un’aura ancora più mistica. 

Ilaria Festa

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