Immacolata Villani: un altro femminicidio annunciato per mano di un uomo

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Di Redazione Metropolitan

AGGIORNAMENTO: Ritrovato cadavere Pasquale Vitiello in un rudere non lontano dalla zona dove ieri mattina aveva ucciso la moglie. Vitiello, localizzato grazie agli agganci delle cellule telefoniche, si sarebbe suicidato con la stessa arma con la quale ha sparato a Immacolata Villani.

A Terzigno, in provincia di Napoli, Immacolata Villani, di 31 anni, è stata uccisa dal marito Pasquale Vitiello con un colpo di pistola davanti alla scuola dove aveva appena lasciato la figlia. Vitiello è in fuga.

Un altro femminicidio a poche ore di distanza dall’uccisione della giovane Laura Petrolito, nel siracusano, per mano del fidanzato con il quale i rapporti non andavano più a genio. La storia è molto simile, cambiano solo i nomi delle persone. Questa volta, a rimanere uccisa è Immacolata Villani, una giovane donna di 31 anni che a Terzigno, in provincia di Napoli, ha trovato la morte per mano di suo marito.

Erano le 9 di mattina e Immacolata Villani aveva appena lasciato la figlia a scuola dove si era recata in macchina insieme ad un parente. Ad attenderla fuori dall’istituto c’era il marito, Pasquale Vitiello, dal quale la donna voleva separarsi dopo un violento litigio avvenuto qualche giorno fa. I due non vivevano nemmeno più insieme. Immacolata, insieme alla figlia, si era trasferita momentaneamente dal padre per cercare conforto e protezione.

Dopo il violento litigio avvenuto i primi di Marzo, infatti, Immacolata Villani, conscia della situazione pericolosa nella quale si trovava, aveva sporto denuncia, purtroppo senza alcun risultato.

Il lucido colpo di pistola e la fuga

Non è bastato chiamare in causa le autorità per salvarsi, a Immacolata Villani. Fuori dalla scuola, infatti, quando la figlia era ormai in classe, Immacolata e il marito avrebbero ricominciato a discutere. All’improvviso, degenerato il confronto, Pasquale Vitiello ha impugnato la pistola e la ha uccisa sparandole.

Non un delitto d’impeto, però, perché, a quanto sembra, Pasquale Vitiello aveva già pianificato tutto lucidamente. Nella sua abitazione sarebbe stata trovata una lettera in cui affermava le sue intenzioni e spiegava le ragioni del folle gesto.

Caduta a terra senza vita, per Immacolata Villani non c’è stato niente da fare. Da quel momento, però, è iniziata la fuga di Vitiello a bordo del suo scooter il quale è tutt’ora ricercato. Le autorità di polizia sarebbero però sulle sue tracce.

Sembra che i rumori dell’agguato siano stati ben percepiti nei dintorni e alcuni testimoni avrebbero anche assistito al fatto. I bambini che si trovavano nella scuola sono stati fatti uscire da una porta secondaria per evitare che potessero vedere e capire. La scuola è stata chiusa. La figlia della donna, che non sa ancora nulla di quanto accaduto, sta ricevendo il primo supporto psicologico.

L’omicidio di Immacolata Villani era prevedibile ed evitabile, di campanelli di allarme ce ne erano e pure molti. Lo stesso per tante altre ragazze e donne che vengono uccise da “uomini”, spesso partner, e che hanno già denunciato. Cosa manca per riuscire a tutelare veramente queste vittime innocenti?

Di Lorenzo Maria Lucarelli