Immanuel Kant, il padre dell’Illuminismo

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Di Redazione Metropolitan

Immanuel Kant, il padre dell’Illuminismo. Immanuel Kant (Königsberg, 22 aprile 1724 – Königsberg, 12 febbraio 1804) è stato un filosofo tedesco. Fu il più importante esponente dell’Illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi basilari della filosofia idealistica e di gran parte di quella successiva.

Kant concepì la propria filosofia come una rivoluzione filosofica, volta a superare il dogmatismo metafisico del pensiero precedente ed ad assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere.

Immanuel Kant, Ritratto. Fonti: Wikipedia
Immanuel Kant, Ritratto. Fonti: Wikipedia

Benché gli elementi propri dell’idealismo trascendentale kantiano, tra cui uno dei pilastri della sua filosofia critica, vale a dire l’idealismo delle categorie di spazio e tempo, sia stato rigettato dalla fisica contemporanea (Einstein), Kant rimane una chiave fondamentale per la comprensione della filosofia moderna, di cui è universalmente considerato la figura fondante che aprirà la strada al Romanticismo e alla filosofia contemporanea.

Immanuel Kant e la censura

Due sono però le tappe fondamentali della vita di Kant: la prima fu segnata dalla censura a cui fu sottoposto un suo scritto sulla religione. Kant difese strenuamente la libertà di pensiero e, tale impostazione, trovò la sua massima trattazione nella Risposta alla domanda: Che cos’è l’ Illuminismo? (1784). In questo scritto, che è diventato il testamento ufficiale dell’Illuminismo, Kant risponde che tale filone culturale è da considerarsi:

 L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da un difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo.

Il filosofo e la Rivoluzione francese

Altra tappa fondamentale è rappresentata dalla simpatia di Kant verso gli ideali di libertà professati dalla Rivoluzione Francese, interpretata come un passaggio positivo per tutta la storia dell’umanità. Le sue idee politiche trovarono rispondenza in un altro opuscolo molto importante: Per la pace perpetua (1795) in cui il filosofo ipotizzò che si potesse realizzare una pace duratura, superando i conflitti, sulla base di un sistema di equilibrio internazionale. L’idea era quella di creare una federazione mondiale di Stati, a partire dall’Europa. 

Dipinto scena della rivoluzione francese. Fonte: Treccani
Immanuel Kant
Dipinto scena della rivoluzione francese. Fonte: Treccani

Kant scrisse la sua opera più famosa, Critica della ragion pura, dopo oltre trentacinque anni di studio, al termine di una lunga elaborazione. In quest’opera il filosofo si è posto l’arduo compito di analizzare criticamente i fondamenti del sapere, che a quel tempo erano esemplificabili nella scienza e nella metafisica.  

Curiosità su Immanuel Kant

La routine quotidiana del filosofo era a tal punto scandita che si racconta di come gli abitanti di Königsberg regolassero i loro orologi sulle sue passeggiate pomeridiane, compiute sempre allo stesso orario. Una sola volta, pare, mancò all’appuntamento: quando seppe della presa della Bastiglia, avvenimento che diede il via alla Rivoluzione Francese.

Morì nel 1804, dopo essere stato afflitto, a partire dal 1798, da un decadimento delle funzioni cognitive ed altri disturbi che permettono di ipotizzare che fosse affetto da Alzheimer o comunque da un’altra malattia neurodegenerativa. La sua ultima frase fu: “Es ist gut” (“Va bene”).

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me. (Epitaffio sulla tomba di Immanuel Kant, tratto dalla Critica della ragion pratica)

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