Un po’ in sordina rispetto alle altre release videoludiche, Miti del regno d’Oriente, il nuovo DLC di Immortals Fenyx Rising di cui state per leggere la recensione, è stato rilasciato. Dopo un primo DLC che non cambiava di troppo le carte, e le divinità, in tavola, Miti del regno d’Oriente cala l’asso, e devia del percorso principale quanto a trama e ritmo narrativo. Il gameplay, però, resta invariato, così come i pregi e i difetti di un gioco sempre più meritevole di entrare a far parte delle collezioni degli avventurieri videoludici.

Miti del regno d’Oriente Recensione, Ku, chi sei tu?

In una terra lontana, dal sapore orientale e distante da noi, Ku, il nostro personaggio giocabile, si risveglia in una grotta da un lunghissimo sonno, solo per scoprire che tutti gli abitanti della sua terra natia si sono tramutati in statue di terracotta. La dea Nuwa gli spiega che il Caos ha imperversato incontrollabile, e nessuno ha saputo opporsi ad esso… fino ad ora. Sta a noi agire per salvare il mondo, e svegliare la principessa Zelda racchiusa nel cast-ah, no, scusate, gioco sbagliato.

Scherzi a parte, Miti del Regno d’Oriente gioca la carta della “trama più seria” rispetto al gioco base, e si avvicina, volontariamente o meno non è dato sapere, alla sua fonte di ispirazione principale Breath of the Wild. Non che sia un male: la trama della main mission, da portare a termine in 5-6 ore al massimo di gioco, funziona bene, indubbiamente meglio dell’estensione di Una nuova divinità. Il merito va ad una scrittura che equilibra, come ho già accennato, con più parsimonia i momenti divertenti con quelli impegnati. Ma, anche e soprattutto, alla scelta ponderata di un’ambientazione dal potenziale praticamente illimitato: il mondo Orientale, la Cina, i suoi miti e le sue millenarie leggende.

Miti del regno d’Oriente Recensione

Miti del regno d’Oriente Recensione, una nuova isola da esplorare

Cina, Giappone, India e via discorrendo; hanno tutte in comune un vastissimo repertorio di Folklore che, agli occhi di noi stranieri occidentali, appare quanto mai ispirante, diverso dalla quotidianità ed evocativo. Puntare su situazioni e personaggi che provengono da quel contesto, dunque, è un po’ giocare sul sicuro; sapendo che sbagliare è davvero difficile se sul piatto ci sono draghi cinesi lunghi chilometri, statue di terracotta, alberi rosa; e ancora architetture colorate e movimentate da portali, altari votivi, intarsi dorati e via discorrendo.

Purtroppo, però, l’unica vera nota dolente di un pacchetto altrimenti ben riuscito, specialmente in quanto, lo ricordo, è un DLC, non un nuovo gioco, è proprio un riciclo eccessivo di asset dal precedente DLC Una nuova divinità. A fronte di scorci decisamente orientali dalle molte alture della nuova mappa in cui si ambienta l’avventura, altre microzone stonano vistosamente; decorate da colonne doriche e strutture diroccate che sembrano (e probabilmente lo sono) copia-incollate per riempire uno spazio vuoto più in fretta.

Ciononostante, i “wow” di sorpresa sono più numerosi dei “meh”; dunque nel complesso la mappa in cui il nuovo protagonista, Ku, si dimena funziona più che bene. Il level design si articola attraverso alture da scalare, pianure da attraversare e rovine da esplorare, incastrate con la stessa abilità mostrata nel gioco vanilla senza DLC. E’ quasi un peccato che Miti del regno d’Oriente sia solamente un DLC, e non un vero e proprio seguito/spin off. Come gioco completo, a fronte di uno sforzo superiore, le sue potenzialità sarebbero venute a galla più evidenti; e si sarebbe potuto puntare su un maggior numero di situazioni inedite rispetto a quelle, comunque presenti, nel DLC.

Miti del regno d’Oriente Recensione

Ma, forse, sono un po’ di parte: di giochi Breath of the Wild/like non sarei mai sazio, specialmente se di qualità come Immortals Fenyx Rising. Infatti, va detto che gli enigmi e le sfide, intendendo sia quelle cervellotiche che quelle combattive, non si distanziano da quelle già affrontate nel corso di un gioco + un DLC. E se è vero che squadra che vince non si cambia, come ho già avuto modo di affermare nella review del precedente DLC, sarebbe forse stato utile sperimentare di più con i DLC di un gioco tanto apprezzato; specialmente a fronte del fatto che il suo successo è stato quasi “inaspettato”. 

In conclusione: più di quanto mi aspettassi

Immortals Fenyx Rising, il DLC Miti del regno d’Oriente batte un ferro che di raffreddarsi del tutto non ha nessuna intenzione. Lo fa con evidente voglia di far sentire a casa i fan del gioco base, senza tentare nuovi approcci e nuove situazioni; bensì, facendoci provare le stesse emozioni in nuove ambientazioni, con nuovi protagonisti e personaggi. E ora, due DLC dopo, manca solo un’ultima espansione al termine del percorso di Immortals Fenyx Rising: il DLC Gli Dei Perduti. E stavolta, stando alla descrizione presente sul sito Ubisoft, pare che il team si spingerà oltre, proponendo un nuovo format di gameplay “con visuale dall’alto”. Staremo a vedere. Di sicuro, però, con Miti del Regno d’Oriente Immortals Fenyx Rising consolida la sua posizione nella mia personale classifica videoludica. E conferma la validità di un progetto che, ne sono certo, non è destinato a venir dimenticato tanto presto.

Il voto che leggerete in calce a questa recensione, per un certo verso, può sembrare discordante con alcune delle affermazioni che avete letto. Il fatto è che, esattamente come per il gioco base, è impossibile non venir ammaliati da una formula così efficace. Il richiamo dell’avventura scorre potente anche in questo DLC; e, se siete come me, vi ritroverete ossessionati da questo DLC come lo siete stati in passato nell’isola greca del titolo vanilla. Questo non significa, però, che io giustifichi tutte le imperfezioni di un prodotto lontano dalla perfezione, e lontanissimo dal suo ispiratore di casa Nintendo. Tuttavia, è bello notare come, similmente a quanto è accaduto con i Souls Like, ci sono case di sviluppo con il desiderio di omaggiare “i grandi” con efficienza e competenza.

IMMORTALS FENYX RISING MITI DEL REGNO D’ORIENTE RECENSIONE | GIOCO TESTATO SU PC

+ Un DLC longevo il giusto
+ Una nuova trama da scoprire
+ Se vi è piaciuto il gioco base, non manca niente

– Qualche asset riciclato di troppo (che cozza con l’ambientazione cinese)
– Nessuna sorpresa all’orizzonte 

VOTO: 8