Infortunio Marquez, carriera a rischio?

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Di Redazione Metropolitan

L’alone di mistero che alleggia attorno all’infortunio di Marquez si fa sempre più fitto. Sono ormai passati più di due mesi dalla frattura dell’omero destro nel corso del GP inaugurale a Jerez, ma delle notizie chiare sembrano scarseggiare. Ricordiamo che dopo il tentativo (col senno di poi non più tanto eroico) di rientrare subito in pista ha comportato una seconda operazione all’omero e l’allungo dei tempi di recupero fino addirittura a due/tre mesi in più. Questo significherebbe rientrare ad Aragon o addirittura per l’ultima gara a Portimao. Ciò che fa gelare il sangue però sono le parole di Rubén García Ruiz, noto fisioterapista ed osteopata.

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Marc Marquez tenta il miracoloso ritorno in pista a Jerez 2. Esso sarà determinante nel portare il pilota spagnolo ad un secondo intervento chirurgico – Photo credit: motogp.com

L’infortunio di Marquez potrebbe compromettere addirittura la sua carriera

Ciò che fa sorgere molti dubbi è il fatto che dopo il secondo intervento Marc sembrava svolgere regolarmente fisioterapia, fino a che non è apparso nelle vesti di Iron Man. Stiamo naturalmente facendo un accostamento con il vistoso tutore che ormai indossa da qualche giorno. Proprio questo particolare mette più di un dubbio nella testa di Rubén García Ruiz. Per lui il secondo intervento non avrebbe prodotto i risultati sperati. Anzi, potrebbe nascondere una verità scioccante.

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Il vistoso tutore che sta indossando Marquez nel braccio destro. Le sue reali condizioni rimangono un mistero – Photo credit: Marc Marquez Twitter Page

Il fisioterapista, osteopata ed esperto nella valutazione dei danni fisici parla infatti di possibili danni permanenti al gomito che comprometterebbero l’intera carriera del 93:

“Il tutore viene utilizzato per ottenere una perfetta immobilizzazione del braccio. Essa si spiega solo perché la pseudoartrosi del braccio e lo spostamento della frattura sono stati molto importanti. E’ probabile che dopo il secondo intervento ci siano state delle complicazioni: nello specifico si sarebbe formato uno spazio cavo fisico che non consente un corretto consolidamento osseo e che ha finito per interessare il gomito“.

Le sue ultime frasi non lasciano presagire nulla di buono:

“Ho un’altra ipotesi più rischiosa. Il secondo intervento potrebbe non essere andato bene. L’omero potrebbe essersi scheggiato, cosa che di solito accade in questo tipo di intervento e che spiegherebbe la prima fasciatura, quella in cui appariva immobilizzato anche il primo dito della mano destra. Temo che Marquez farà fatica a recuperare e che accelerare ulteriormente i tempi di recupero per provare la Honda 2021 possa essere rischioso. Perché il braccio lesionato potrebbe non aver raggiunto ancora un completo consolidamento”.

Valeva la pena accelerare così tanto i tempi di recupero?

Ora la domanda che tutti si pongono: “Di chi è la colpa di questa errata gestione dell’infortunio di Marquez, ovvero il pilota più forte degli ultimi anni?” Secondo il nostro parere la colpa maggiore ricade sul management Honda, capeggiato da Alberto Puig. Non sono stati in grado di tenere a bada Marc Marquez. Non sono riusciti a dire di no alla loro punta di diamante. Ora quella Honda perfetta nella mani del 93 è un mezzo ingestibile per tutti gli altri piloti HRC, tanto da non conquistare neanche un podio in questo 2020. Subito dietro ci sono i medici. Sicuramente l’intervento senza quell’eccessivo stress sarebbe stato di successo. Il vero errore è stato quello di permettergli di correre. Anche loro hanno subito l’enorme potenza da schiacciasassi di Marc Marquez.

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Nessuno si sarebbe mai aspettato di sentire che la carriera di Marc Marquez potesse essere a rischio – Photo credit: motogp.com

Nella classifica delle colpe lo stesso Marc si piazza al terzo posto, il quale probabilmente ha sottostimato il suo infortunio e sovrastimato le capacità del suo corpo. Neanche le leggende sono dei robot e questa ne è la dimostrazione. Tutto ciò che riguarda la sua carriera a rischio sono delle semplici ipotesi, ma se fossero vere Marquez sarebbe chiamato a vincere la gara più importante della sua vita. E in gioco c’è una carriera già leggendaria. Non abbiamo dubbi che questa vicenda abbia insegnato qualcosa a lui stesso ed a tutti i suoi colleghi.

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