Inghilterra modello dentro e fuori: il football è tornato a casa

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Di Maria Laura Scifo

Si è chiuso il mese di luglio e si è aperto quello di agosto: se però il Football non va mai in vacanza, visto che la stagione è pronta a cominciare, se non altro ora può godersi le mura di casa. Gli inglesi hanno asfissiato tutti già dai tempi del mondiale di Russia con il motivetto “Football is coming home” e alla fine hanno avuto ragione loro. L’Inghilterra ieri con il suo successo contro la Germania ha conquistato il suo primo grande trofeo a livello di Nazionale femminile. Un cammino che ha trascinato con forza le leonesse in cima all’Europa grazie ad un supporto straordinario da parte dei tifosi.

L’Inghilterra trionfa davanti ad un Wembley stracolmo

UEFA Women’s Euro Twitter – England

Mai tanti spettatori avevano assistito ad una finale di un Europeo Femminile. Se non si può dire che Wembley fosse completamente tutto esaurito, visto che secondo i dati Wembley può ospitare 90.000 persone, ci si è andati davvero molto vicino. 87.192 spettatori hanno assistito dal vivo ad una gara capace veramente di emozionare e coinvolgere anche i più semplici “Tv zappers”, ovvero coloro che girano per i canali televisivi alla ricerca di qualcosa di interessante. E interessante questa finale lo è stata davvero.

Dopo un primo tempo passato a studiarsi, le due formazioni hanno calato le armi pesanti nella ripresa. A passare in vantaggio sono state le padrone di casa con Ella Toone al 62′, ma la Germania ha mostrato tutto il suo carisma nel riprendere il risultato con Lina Magull al 79′. Niente però hanno potuto fare davanti al gol partita firmato da Chloe Kelly nei supplementari, al 110′, che poi si è giustamente lasciata andare ad una travolgente esultanza.

Il sogno di Kelly ha portato al primo titolo europeo

Quello conquistato nella serata di ieri, è stato il primo titolo europeo della storia dell’Inghilterra (sia maschile che femminile) e assume ancora più valore se si considera che la Germania ne ha conquistati ben 8 in passato. Un giorno che entrerà nella storia dei tifosi inglesi: si pensi che l’attesa per la finale era tanta che alcune squadre hanno scelto di posticipare il calcio d’inizio delle loro amichevoli per consentire di guardare i tempi regolamentari della gara. E’ stato ad esempio il caso del Leeds che ha spostato il fischio d’inizio dalle 19 alle 19.45 del suo match contro il Cagliari.

A riassumere la gioia incontenibile delle inglesi ci ha pensato proprio l’eroina della gara, Chloe Kelly, nell’intervista post partita concessa alla BBC: “Onestamente è incredibile. Questo è veramente un sogno. Per come guardavo il calcio femminile da piccola. Grazie davvero a tutti coloro che mi hanno aiutato nella mia riabilitazione. Ho sempre creduto che sarei potuta essere qui”. Un anno fa infatti, l’attaccante del Manchester City era alle prese con la rottura del legamento crociato anteriore e aveva dovuto saltare il torneo olimpico.

Il cammino dell’Inghilterra

Se si apre un qualsiasi giornale inglese quest’oggi, una delle prime parole che si legge un poco ovunque è “Ecstasy”. Il cammino svolto dalle Leonesse è stato davvero un percorso netto, impossibile da ripetere. In tutto il torneo hanno subito appena due reti, realizzandone ben 22. Tra questi i netti successi contro la Norvegia per 8-0, con l’Irlanda per 5-0 e in semifinale contro la Svezia per 4-0. Da un lato dunque una difesa arcigna alla quale si è aggiunta una grande concretezza nelle finalizzazioni. Un calcio votato all’attacco, che è stato però sempre in grado di mantenere un equilibrio sostanziale tra i reparti. Di fatto la finale ha posto davanti realmente le due formazioni che erano state capaci di ergersi al di sopra delle altre, ma a spuntarla sono state la fame e la coesione dell’Inghilterra.

Un gioco di squadra incredibile, che ha di volta in volta fatto risaltare tutte le giocatrici della Nazionale. Da Beth Mead, eletta miglior giocatrice del torneo, nonché capocannoniere dello stesso con 6 reti, a pari merito con la tedesca Popp, che non ha potuto giocare la finale per infortunio. Poi impossibile non menzionare Lucy Bronze, Fran Kirby, il capitano Leah Williamson o Alessia Russo, di cui ci si ricorderà anche per il clamoroso gol di tacco contro la Svezia.

Infine la protagonista assoluta: Sarina Wiegman

Tra novità, outsider o altro genere di soprese, l’unica certezza in questi campionati europei è stata Sarina Wiegman. La CT dell’Inghilterra ha compiuto sicuramente una grande impresa, anche perché è stata in grado di ripetersi. Nel 2017 infatti aveva trionfato alla guida tecnica dell’Olanda proprio con la Nazionale Orange nella scorsa edizione degli europei. Una curiosità, anche quelli li giocò in casa e anche in quell’occasione portò il primo titolo per la Nazionale allora da lei allenata.

Insomma, il successo inglese è stato veramente corale non per la nazionale, ma in generale per un popolo che non vedeva trionfi di grande livello nel calcio dal lontano 1966. Ora che il Football è tornato a casa, chissà che non voglia restarci un po’ più a lungo, magari per anche per gli ormai imminenti Mondiali in Qatar.

Maria Laura Scifo

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