Prima pausa Nazionali della stagione per la Serie A e tempo dei primi bilanci al termine del tour de force cominciato a Ferragosto. Per l’Inter di Simone Inzaghi sono tanti i temi su cui ragionare, a partire dalla classifica, che mostra impietosa come i nerazzurri siano, fra le big, la peggiore dopo la Juve. I 12 punti accumulati dai nerazzurri nelle prime 7 uscite sono troppo pochi per chi, poco più di un mese fa, veniva incluso a pieno titolo nella lotta scudetto, forte di un mercato intelligente che aveva rinforzato una squadra già competitiva e reduce da un secondo posto in campionato. Le prestazioni in Champions League, poi, non aiutano a rendere meno amaro questo primo mese di calcio ai tifosi nerazzurri, che iniziano a perdere fiducia nel tecnico piacentino.

I numeri dell’avvio dell’Inter

Come detto, 12 i punti in campionato per Lukaku e compagni, che si attestano solitari al settimo posto in classifica, fuori dalla zona Europa a -1 dalla Roma e a -5 dalla testa del gruppo. I 2 punti di vantaggio su una Juventus allo sbando non sono certo una consolazione soprattutto se si guarda al numero di sconfitte subite dai nerazzurri. Sono 3, infatti, le volte in cui i lombardi non hanno portato a casa nessun punto, contro Lazio (3-1), Milan (3-2) e Udinese (3-1). Tante, troppe se paragonate all’anno scorso, quando erano state 4 in tutto il campionato.

Al momento, solo Verona, Cremonese, Monza e Sampdoria hanno subito più sconfitte dei nerazzurri, che tuttavia hanno dalla loro i 4 successi contro Lecce (1-2), Spezia (3-0), Cremonese (3-1) e Torino (1-0). A far riflettere mister Inzaghi saranno poi anche i gol subiti: ben 11, contro gli 8 subiti nelle prime 7 gare dello scorso anno. E, anche in questo caso, sono solo le ultime 4 della classe ad aver raccolto più volte il pallone da in fondo al sacco. 13, però, i gol segnati, e terzo miglior attacco del campionato (anche se l’anno scorso erano stati 22).

Inter (crediti foto: Inter).

L’Inter in Champions League

Una vittoria e un pareggio, 2 gol segnati e altrettanti subiti nelle prime due di Champions League. Questi i numeri dell’Europa nerazzurra, che pongono l’Inter in linea con le aspettative, almeno dal punto di vista della classifica. La sconfitta contro il Bayern Monaco poteva starci, la prestazione meno. I bavaresi si sono infatti dimostrati superiori in qualunque zona del campo, lasciando pochissime occasioni ai lombardi, tenuti in piedi dalle parate di Onana.

Prestazione che non può essere cancellata dal successo esterno sul Viktoria Plzeň, che comunque ha soddisfatto i tifosi perché una vittoria è scontata solo dopo che la si è ottenuta. Il girone è proibitivo ma la squadra di Inzaghi ha l’obbligo, anche morale, di provarci: il Bayern in campionato fatica e il Barcellona di Xavi non è quello di Guardiola. La miglior Inter dell’anno scorso aveva le carte in regola per poter ambire al passaggio del turno mentre adesso sembra che giocatori e tecnico abbiano dato per scontata la lotta per il terzo posto. Il tempo per cambiare idee e atteggiamento c’è, così come per il campionato, e la pausa nazionali può servire a ricaricare le pile.

Il bilancio della prima fase di stagione

I freddi numeri della prima parte di stagione dell’Inter riflettono quindi una situazione piuttosto critica: i nerazzurri subiscono di più e creano di meno ma deve essere sempre il campo a dover dare l’idea della condizione di una squadra. Ed è proprio questo, forse, a rendere ancora peggiori le cose, perché il gioco e l’atteggiamento messi in campo dalla squadra di Inzaghi hanno subito un’involuzione piuttosto ingiustificata e soprattutto inaspettata dopo che, in estate, l’arrivo di Lukaku aveva fatto sognare il grande ritorno della Lu-La.

L’assenza del belga dalla terza giornata può aver influenzato sì le prestazioni degli interisti, che però l’anno scorso avevano mostrato di saper giocare bene anche senza il bomber di Anversa. L’ex Chelsea, inoltre, era in campo sia a Lecce, quando l’Inter è stata salvata dal gol in extremis di Dumfries, che all’Olimpico, quando la Lazio si è abbattuta per 3 a 1 sui nerazzurri e imputare alla sua assenza la posizione in classifica è un alibi che nessuno può permettersi di accampare. Un suo ritorno potrà essere utile ma spetterà all’allenatore renderlo fondamentale. Il terzo posto nel girone di Champions, poi, potrà salvare la faccia ma l’onore lo si salva credendo fino in fondo al secondo.

Qualcosa, perciò, sembra essersi rotto nella macchina (quasi) perfetta di Inzaghi, che l’anno scorso era stata superata solo dal Milan in stato di grazia. L’ex tecnico della Lazio dovrà ora improvvisarsi meccanico per ripararla prima che sia troppo tardi e il treno di testa diventi irraggiungibile. La fiducia ribadita dalla società al tecnico potrà, in questo senso, servire a permettergli di concentrarsi esclusivamente sulla squadra senza lasciarsi distrarre dalle voci di un possibile esonero.

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Autore: Alessandro Salvetti.

Crediti foto: pagina Facebook ufficiale Inter.