Un anno fa l’Inter, guidata da Luciano Spalletti, viveva l’inizio di uno dei momenti più difficili della stagione, con il pareggio contro il PSV Eindhoven, che poneva fine al sogno Champions. Oggi, con Antonio Conte, i nerazzurri devono fare quel salto di qualità che può portare al successo. Dopo il pareggio contro la Roma, è il momento di pensare alla Champions League e all’impresa di mercoledì sera a San Siro: oltre agli undici in campo, Conte chiama in causa anche i tifosi.

Il pareggio dell’Inter contro la Roma nell’anticipo di ieri sera a San Siro ha fatto storcere il muso ad una parte dei tifosi nerazzurri. In attesa della sfida dell’Olimpico tra Lazio e Juventus, Conte si tiene il punto guadagnato, cosciente di aver condotto una buona partita, da cui si poteva ottenere anche qualcosa in più. Mercoledì il match europeo contro il Barcellona sarà una finale per una squadra che si aggrapperà ai suoi due bomber per sognare il passaggio del turno in Champions League. Ciò da non temere è ancora un dicembre sottotono: i precedenti parlano chiaro, ma la storia non è (sempre) ciclica.

La partita con la Roma

È tosta a San Siro“: così titolava La Gazzetta dello Sport in prima pagina ieri mattina, e non si sbagliava. O almeno non del tutto. Ci si aspettava grande spettacolo, squadre improntate all’attacco e con il solo obiettivo di fare gol, ma non è andata così. Le difese e Mirante protagonisti nell’anticipo di ieri sera, con pochi sussulti e tanto (troppo) equilibrio. L’Inter ha creato tanto, meritando forse anche la rete, se non fosse per una superba prestazione di Smalling e Mancini, coppia sempre più consolidata nella squadra capitolina. Gli squilli di Lautaro, Lukaku e Vecino hanno fatto sperare i tifosi interisti, delusi dalla prestazione di Lazaro, beccato in più occasioni dopo qualche errore in disimpegno.

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Scatto di Inter-Roma 0-0 (Credits: SportMediaset)

La mancanza degli strappi di Barella e della pulizia delle giocate di Sensi è stata decisiva ieri sera, a scapito di un Borja Valero non in partita e di un Asamoah fuori condizione. Il punto consente all’Inter di allungare momentaneamente sulla Juventus di due punti, in attesa del match di questa sera dei bianconeri contro la Lazio.

La “finale” europea e un brutto precedente

La sfida di mercoledì sera contro il Barcellona, sia per il prestigio, sia per l’importanza, sembra suonare davvero come una finale per i tifosi nerazzurri. Conte schiererà probabilmente gli stessi undici che sono scesi in campo contro la Roma, con la possibilità che Borja Valero lasci spazio ad Asamoah in mediana. Davanti la coppia Lautaro-Lukaku proverà a insidiare la difesa blaugrana, con Esposito e Politano pronti a subentrare dalla panchina.

L’Inter ha davvero il destino nelle proprie mani: indipendentemente dal risultato del Borussia Dortmund, con una vittoria i nerazzurri si assicurerebbero il passaggio agli ottavi di finale. La Champions però riserva sempre sorprese, e soprattutto avversarie di una certa caratura, come nel caso del Barcellona. A spaventare i tifosi milanesi non è però l’avversario, quanto la situazione, analoga a quella dello scorso anno. Spalletti affrontava il PSV, contro il quale una vittoria avrebbe assicurato il passaggio del turno: il gol di Icardi non bastò, e il pareggio condannò i nerazzurri all’Europa League. Ma la storia non è sempre ciclica come dicono.

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Il finale di Inter-PSV 1-1 (Credits: CalcioMercato.com)

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