Iris van Herpen è una stilista di moda, pioniera nell’utilizzo della stampa 3D come tecnica di costruzione di indumenti. Nata nel 1984 a Wamel, nei Paesi Bassi, van Herpen ha studiato Fashion Design presso Artez Institute of Arts ad Arnhem. Ha svolto un periodo di stage presso Alexander McQueen e Claudy Jongstra nel 2005 prima di avviare la sua omonima etichetta nel 2007.
Nel 2011, Iris van Herpen è diventata membro della Chambre Syndicale de la Haute Couture francese. Gli indumenti stampati in 3D di Van Herpen sono inclusi nell’elenco delle 50 migliori invenzioni di quell’anno da parte di Time Magazine.
L’estetica futuristica del marchio
La sua prima collezione nel 2007 comprendeva le stecche di ottone di 700 ombrelli riassemblati per modellare i suoi capi, una mossa senza precedenti che attirò l’attenzione del Groninger Museum, che si offrì di acquistare parte della collezione.
Il particolare e distinto punto di vista estetico di Iris van Herpen l’ha portata a vestire molti musicisti e attrici, tra cui Björk, per i suoi video e tour. Ha vestito l’attrice Scarlett Johansson nel film “Lucy” e Beyoncé per il suo videoclip “Mine”. Iris van Herpen era una ballerina di danza classica e questa sua passione l’ha condotta alla creazione di costumi per l’Opera di Parigi e il New York City Ballet, collaborando con il coreografo Benjamin Millepied e la compagnia di danza Sasha Waltz a Berlino.
Iris van Herpen pioniera del Fashion High Tech
L’Haute Couture di Iris van Herpen non si pone confine, unisce tecnologie multidisciplinari con un attento studio all’artigianalità. Il marchio fonde tecniche moderne, pionieristiche con materiali lussuosi. L’alta tecnologia è considerata come un elemento pilastro del nuovo concetto di lusso e attenzione alla sostenibilità. La silhouette femminile è avvolta da panneggi leggerissimi frutto di ricerca e sperimentazione: maestria nell’uso della stampa 3D volta alla creazione di capi eterei rivolti al futuro.
Le creazioni di Iris van Herpen fondono natura, architettura, arte e danza. Trae ispirazione dal movimento leggero, da ciò che la circonda, intriso di fragilità ma infinite possibilità di entrare in simbiosi con l’ambiente. Van Herpen ha aperto la strada all’uso delle tecniche di stampa 3D nella moda e ha presentato il suo primo capo stampato in 3D alla settimana della moda di Amsterdam del 2010. La parte superiore di “Cristallization” è stata stampata in poliammide bianca ed è ispirata alla transizione di fase che l’acqua subisce quando cristallizza.
Iris van Herpen Fall/Winter 2022
La collezione F/W 22 segna il 15° anniversario del marchio. Orientata verso il futuro e ispirata al post-umanesimo, al metaverso e all’iper-realtà: dove la realtà digitale e quella fisica stanno diventando indistinguibili. Per proporre creazioni innovative la designer volta uno sguardo al passato, al VIII secolo e alle Metamorfosi di Ovidio, poiché l’individuo ancora non trova risposta sulla sua vita, sul corpo e su dove sta andando come essere umano. La spettacolare scenografia presente in passerella entusiasmò il pubblico: una scultura di scheletro raffigurante la ninfa Dafne realizzata da Casey Curran.
La sostenibilità è un valore che il marchio propone e ricerca continuamente, come il tessuto biodegradabile composto da foglia di banana mista a seta grezza. La modella Cindy Bruna indossava una tuta color cioccolato, realizzata con una fibra stampata in 3D ricavata dai gusci delle fave di cacao, combinati con organza riciclata. La couture di Iris van Herpen vede la moda come uno strumento per il cambiamento. Le forze, dietro le forme in natura, sono la guida per la designer, essenziali per esplorare nuove forme di femminilità per una moda consapevole e sostenibile per il futuro.
Silvia Colaiacomo
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