Notte di scontri in Israele tra polizia e manifestanti. In migliaia sono scesi in strada per protestare dopo la cacciata del ministro della Difesa che aveva criticato la riforma della giustizia.
Rivolte in Israele: cos’è successo durante la notte di scontri
Da Gerusalemme a Tel Aviv, in migliaia sono scesi in piazza a protestare per contestare la decisione di rimuovere il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. La sua colpa è stata quella di aver criticato la riforma della giustizia.
Dopo la richiesta del ministro di sospendere la riforma il paese si è spaccato portando a rivolte e scontri in tutte le principali città. Dopo le manifestazioni si passa alla conta dei feriti. In un filmato pubblicato su Twitter si vedono i contestatori buttare giù le recinzioni mentre gli agenti a cavallo intervengono.
Attualmente i leader della coalizione hanno annunciato che ci sarà nella mattinata una riunione straordinaria. Il premier Benjamin Netanyahu sarebbe pronto a congelare la riforma e i partiti ultraortodossi potrebbero essere pronti a sostenere la sua decisione.
Solo il partito di estrema destra, Otzma Yehudit, sembra essere irremovibile dalla sua posizione. Ha minacciato di far cadere subito il governo se il premier decidesse di fermare la riforma giudiziaria.
Il presidente israeliano contro la riforma
Nel frattempo il presidente israeliano Isaac Herzog chiede al primo ministro di ritirare la riforma della giustizia. In una nota riportata dai media locali scrive che “indebolisce” il sistema giudiziario.
Il capo dello stato ha fatto appello direttamente al premier Netanyahu facendo presente i disordini registrati negli ultimi giorni, come riportato da Open dichiara:
Abbiamo assistito a scene molto difficili. Faccio appello al primo ministro, ai membri del governo e ai membri della coalizione. Per il bene dell’unità del popolo di Israele, per amore della responsabilità a cui siamo obbligati, ti invito a interrompere immediatamente il processo legislativo della riforma.
Fonti vicine al premier citate dall’agenzia di stampa Agi dicono che la decisione di ritirarla è stata già presa.
Simona Alba
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