Jackson Pollock e l’action painting

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Di Redazione Metropolitan

Oggi 11 agosto ricorre la scomparsa del pittore Paul Jackson Pollock, considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’arte moderna. Ad ispirare il pittore nei suoi lavori furono i paesaggi arenosi dell’Arizona e della California, luoghi in cui è cresciuto. Ad aver influenzato la sua visione artistica sono stati senza dubbio anche i periodi più cupi della sua vita come l’alcolismo, l’alienazione e gli strascichi successivi la seconda guerra mondiale.

Il suo contributo è stato nella nuova tecnica di concepire l’arte, l’Espressionismo Astratto. Egli prese le distanze dalla classica arte figurativa ed il tradizionale utilizzo di pennello. La rivoluzione di Pollock stava proprio nel non servirsi solo utilizzo della mano ma per dipingere usava tutto il suo corpo. Questa tecnica di pittura consisteva nel posizionarsi in piedi sopra la tela e lasciando cadere il colore secondo i movimenti eseguiti dal corpo.

Jackson Pollock-photo credits: Pinterest
Jackson Pollock-photo credits: Pinterest

L’obiettivo di Jackson Pollock era quello di esprimere l’arte in tutta la sua energia come un’esplosione. I suoi dipinti sono riducibili ad una superficie in cui linee e schizzi di colore di diversa intensità si assemblano e si confondono in un’unico blocco caotico, che allo stesso tempo esprime un’armonia intrinseca. Un nuovo modo di concepire la bellezza nell’arte, diverso dal canone tipico europeo dell’epoca.

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