Jane Birkin nasce a Londra il 14 dicembre del 1946, e muore nel luglio di quest’anno. Come ben noto ha lavorato per tutta la vita come attrice, cantante e regista. Ha iniziato a lavorare fin da giovanissima come attrice, e sempre molto giovane ha sposato John Barry con cui ha avuto Katy Barry, la sua prima figlia, deceduta nel 2013. Jane deciderà di raccontare tutta la sua vita in due libri autobiografici. Il primo, uscito nel 2018, è Munkey Diaries, e parla degli anni che vanno dal 1957 al 1982. Munkey, racconterà Jane, era una peluche che aveva con sé da quando aveva compiuto 11 anni. Il secondo libro, uscito nel 2019, si intitola Post Scriptum, continua il racconto di Munkey Diaries, narrando degli anni che vanno dal 1982 al 2013, quest’ultimo anno particolarmente difficile, per la perdita della figlia. La prima apparizione cinematografica di Jane si ha nel 1965 con il film Non tutti ce l’hanno, di Richard Lester. Ma è nel 1966 che raggiunge la notorietà, recitando in Blow – up, e diventando così la musa di Michelangelo Antonioni.

Jane Birkin, Blow – up e la prima scena di nudo

Jane Birkin: la musa di Michelangelo Antonioniph. Pinterest

Jane Birkin recita nel 1966 in Blow – up, di Michelangelo Antonioni, un film che la diede molta notorietà. Nonché il primo film in cui vi è una scena dove l’attrice recita in topless. Film che ha raccontato di aver ottenuto grazie al suo primo marito. In un’intervista per la rai del 2019 racconta i retroscena della scena di nudo:” Antonioni era davvero un gentleman, mi aveva fatto vedere alcune pagine della sceneggiatura. Ha detto ‘devi essere te stessa, parlane con tuo marito perché è una scena che prevede il nudo’.” e continua raccontando la reazione del marito: “era convinto (John Barry) che non avrei mai osato girare nuda per Antonioni dal momento che spegnevo la luce per fare l’amore. Così ho accettato la scena per sfida”. La rottura J. Barry avviene nel 1968, e nello stesso anno conoscerà Serge Gainsbourg sul set di Slogan e inizierà una nuova storia d’amore. I due pubblicheranno un disco insieme: Je t’aime – Beautiful Love. Disco che in Italia venne proibito per molto tempo. Nel 1970 ebbe la sua seconda figlia Charlotte Gainsbourg.

Nel 1969, lavora con Jacques Derry in La piscina dove interpreta il ruolo di Penelope. Negli anni ’70 reciterà in Assassinio sul Nilo, e in Je aimè ma non plus (1976), diretto da Serge Gainsbourg, il marito da cui si separerà nel corso degli anni ’80 pur continuando a mantenere rapporti lavorativi. Nel 1991 lavora con Jacques Rivette nel film La Belle Noiseuse. Racconta di essere rimasta sconvolta da modo in cui Rivette le proponeva i copioni: “La mattina arrivava senza copione e scriveva dialoghi profondi poco prima della scena. Ho scoperto all’ultimo minuto cosa mi sarebbe successo. Come nella vita reale, ero stupita, cercavo le mie battute”. Il suo lavoro come attrice va di pari passo con la sua attività di cantante, negli anni 2000 infatti inizia numerose collaborazioni musicali, come quella con Manu Chao, Paolo Conte e Brian Molko.

Il suo rapporto con la bellezza

Da sempre Jane Birkin è apparsa sugli schermi come una bellezza pura e naturale. Eppure ha raccontato di aver sofferto molto da piccola, sentendosi insicura. Spesso, dice, veniva definita un maschiaccio. Mentre il suo approccio con l’avanzare dell’età è stato molto più sereno: ” ormai ho un po’ dimenticato di essere seducente, però si può invecchiare in modo sereno. Perché io non voglio più imitare quello che sono stata in passato, faccio una vita completamente diversa adesso. Ho la possibilità di cantare, di scrivere canzoni, di scrivere libri, e la mia vita è completamente privata e resta privata. Non bisogna mai fare le cose meno bene di come le si è fatte in passato, e allora bisogna fare altro.” Jane Birkin è morta nel luglio di quest’anno, all’età di 76 anni, era malata da ormai diverso tempo e aveva annullato le date dei suoi concerti.

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Marta Francesca Esposito