I giallorossi del tecnico portoghese escono vittoriosi (2-1) dallo stadio Olimpico contro il Napoli di Ancelotti, figlio nell’occasione, e timbrano la terza vittoria consecutiva in campionato. Affermazioni pesantemente ispirati dai “rinati” della Capitale.

Una Roma bellissima ispirata da Javier Pastore e dai rinati. Una vittoria nella vittoria per Fonseca. Una formazione in grado di far fronte a tutte le avversità che hanno tentato di oscurare, fino a questo momento, la stella giallorossa. Ma l’astro, nonostante infortuni a catena e decisioni arbitrali molto discutibili, si è caricato di energia positiva riuscendo a trovare la forza per risplendere di luce propria sopra all’immortale Colosseo. La vittoria contro il Napoli mette a referto la “tripletta” del mister portoghese in campionato che aveva sconfitto, prima dei partenopei, Milan e Udinese. Affermazioni meritate e sospinte dal club “dell’araba fenice“.

Javier Pastore brilla: Fonseca gongola

È una squadra con un senso del cameratismo spiccato. Il paragone, ovviamente, deve essere contestualizzato al mondo del calcio: la guerra, come sempre, non è mai una bella notizia per nessuno. Ma questa Roma, assediata dalla malasorte degli infortuni e bersagliata da diversi errori arbitrali che hanno bloccato il cammino romanista, è riuscita a ricompattarsi come un esercito in attesa della carica nemica in terra avversaria. Ed il merito è anche, ovviamente, della bontà di Paulo Fonseca e del suo staff tecnico.

Compagine tosta, tecnica, tenace, quadrata e perfettamente in sintonia col suo generale maximo che, per adesso, in stagione ha incassato una sola sconfitta tra Serie A ed Europa League. E Lazio, Milan e Napoli sono partite già archiviate. È una Roma consapevole della sua qualità, una Roma che rema compatta nella stessa direzione. Gruppo che è traghettato magnificamente, in questo momento di emergenza, da uno zoccolo che si è riscoperto duro nelle avversità.

Javier Pastore è certamente la punta dell’iceberg: il “Flaco” è un calciatore trasfigurato dalla cura Fonseca. Buco nero sotto la gestione Di Francesco, risorsa importante col tecnico portoghese. Classe, ripiegamenti difensivi da applaus (nelle ultime due gare è il calciatore che ha recuperato più palloni) e tanta voglia di tornare quello che fece innamorare piazze come Palermo e Parigi. Una vera e propria arma in più che era, ad inizio campionato, impossibile da considerare.

Gli altri gregari di Fonseca

In questo club chiamato “araba fenice” non c’è iscritto soltanto Javier Pastore. Davide Santon, ad esempio, sta progressivamente mettendo in panchina il capitano Florenzi, vero e proprio caso nella Roma, grazie a prestazione da calciatore. Justin Kluivert, esattamente come l’argentino, sembra trasfigurato dalla cura Fonseca e Gianluca Mancini, fuori ruolo, offre prestazioni fantastiche nella linea mediana dei giallorossi. Grande intuizione del tecnico portoghese in un momento di estrema difficoltà. Mert Cetin, buttato nella mischia in una gara complicatissima, ha risposto positivamente nonostante l’espulsione, quanto mai benedetta dal popolo romanista.

È una Roma che non si piange addosso e che, nel massimo silenzio confidando nella bontà del lavoro, rende orgogliosi i propri tifosi che, durante Roma-Napoli, si sono resi protagonisti di un episodio di razzismo che ha indotto Rocchi a bloccare, temporaneamente, la partita. I giallorossi sono uniti sotto la stessa bandiera portoghese di Fonseca che è sorretta, incredibilmente, da quel fenomeno di tecnica chiamato Javier Pastore. Con un anno di ritardo ma…bentornato al calcio giocato.