“L’enfant terrible de la mode”, così è soprannominato lo stilista francese Jean Paul Gaultier, nato a Arcueil, nella periferia di Parigi, il 24 aprile 1952. Un couturier anticonformista con l’obiettivo di andare controcorrente, estraniandosi dal gusto di massa per proporre un nuovo stile, caratterizzato da abiti kilt per gli uomini e bustini conici per le donne.

Iniziò la sua carriera negli anni Settanta, dopo aver inviato alcuni schizzi alla maison di Pierre Cardin, diventando suo assistente, nonché artefice di alcune delle sue più famose collezioni. Nel 1976, si mise in proprio per creare la Jean Paul Gaultier SA. La sua prima collezione non fu ben accolta e lo stilista pensò di abbandonare questo ambizioso sogno. Dovette aspettare fino agli anni Ottanta perché il suo marchio decollasse.

Jean Paul Gaultier: manipolatore di generi

Jean Paul Gaultier lanciò la sua collezione “Dadaiste”, definendo quello che sarebbe diventato un capo iconico del marchio: il corsetto. Rielaborò un oggetto di oppressione della donna e lo trasformò in un simbolo di potere femminile. Nel 1984 Gaultier passò alla moda maschile. Riuscì ad incantare l’uomo con le stoffe e i tagli rigorosi che proponeva per le giacche femminili. In questa occasione, lo stilista ebbe un’idea. Organizzò una sfilata in cui i due generi prendevano carattere l’uno dall’altro: gli uomini indossavano gonne trasparenti, mentre le donne fumavano la pipa.

Tra gli anni Ottanta e Novanta propose una varietà di stili, come i kilt, le tuniche e le maxi gonne. I suoi indossatori non erano convenzionali, ma uomini attempati, tatuati e donne robuste, così da non rientrare nei classici stereotipi di genere. Jean Paul Gaultier, dimostra un gusto straordinario per il taglio, la linea e per la qualità dei materiali, diventando famoso per le grandi competenze sartoriali.

Lo stile di Jean Paul Gaultier

Lo stile controcorrente di Jean Paul Gaultier, un po’ provocatorio, seduce tante grandi star, come Sheila che nel 1985 per il suo concerto allo Zenith, decide di indossare i famosi seni conici imbottiti. Nel 1990 Madonna ha indossato alcune delle sue creazioni più iconiche: il corsetto beige con reggiseno conico per “Blood Ambition”. Il suo successo crebbe ancora di più quando si dedicò alla creazione di abiti di scena, partecipando ai costumi per “Kika- Un corpo in prestito” di Pedro Almodóvar, e “Il quinto elemento” di Luc Besson, con Bruce Willis.

Nel 1997, deluso di non essere stato scelto come capo stilista per la maison Dior, Gaultier lanciò la sua prima collezione di Haute Couture con abiti da sera senza spalline in denim, capi in piume e conchiglie. Le sue creazioni mescolavano caratteristiche audaci a una sartoria di alta qualità. Il marchio ora include accessori e profumi, oltre che abbigliamento. Dopo 50 anni di carriera, lo stilista decise di ritirarsi e annunciò la sua presenza all’ultima sfilata Haute Couture, del 22 gennaio 2020.

Il nuovo percorso della maison

Jean Paul Gaultier creò abiti che sfidavano i preconcetti su come le persone dovevano vestire, sul loro sesso, età ed etnia. Nel 2020 lo stilista ha annunciato che la sua maison stava per subire un rinnovamento. Ha deciso di farsi da parte e consegnare le chiavi del suo mondo a una nuova generazione di talenti, basandosi sui valori di inclusività, irriverenza e umorismo.

Il nuovo percorso della maison Gaultier include una nuova priorità: la libertà. Dà la possibilità di stravolgere i codici del marchio, di giocarci e di reinventarli. Come tutto il percorso dello stilista, la sua casa di moda rispecchia l’ideologia senza confine dell’essere, in cui l’individuo può mostrarsi come vuole.

Silvia Colaiacomo

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