Jeff Koons, noto artista statunitense fra i più ricchi del mondo, icona dello stile neo-pop, nasce a York il 21 gennaio 1955, oggi compie 68 anni. Durante la sua carriera si è avvalso dell’uso di disparate tecniche come la scultura, istallazioni, fotografia e pittura e l’utilizzo di svariati materiali: plastica, gonfiabili, pigmenti, marmo, porcellana e metalli. È stato designato come l’erede di Andy Warhol e il continuatore della pop art. Si distingue per le sue opere originali e ricercate dal gusto Kitsch, attraverso le quali illustra con ironia l’american way of life e la sua inclinazione al consumismo.

Gli esordi di Jeff Koons: anni ’70 e anni’ 80

I Tulipani di Jeff Koons al Guggenheim 2022- Photo Credits Berardino Festa
I Tulipani di Jeff Koons al Guggenheim di Bilbao 2022- Photo Credits Berardino Festa

Jeff Koons realizza le sue prime opere alla fine degli anni ’70. Sono composizioni composte di fiori e giocattoli gonfiabili disposti su uno specchio, come quella dal titolo Inflatable Flowers. Crea 2serie. Una Pre-New in cui unisce oggetti usati quotidianamente come teiere e tostapane ad un fondo di metallo o a lampade a neon. La seconda dal titolo The New è costituita da aspirapolveri racchiusi in teche trasparenti e illuminati da luci al neon. Appaiono disposti come in una vetrina di un supermercato, nuovi per sempre in quanto non verranno mai utilizzati. Così gli aspirapolvere diventano oggetti da osservare per la loro bellezza, appesi al muro come tele.

Anche nella serie The Equilibrium, si avvale dell’utilizzo di oggetti di consumo. Jeff Koons riflette sul concetto di equilibrio sul piano astratto, sociale e psicologico. Rinchiude 3 palle da basket in teche di vetro, come pesciolini negli acquari, immerse in una soluzione di acqua distillata e cloruro di sodio. In questo modo è come se le palle fluttuassero, sospese nel liquido libere di muoversi. Le palle rappresentano il concetto di perfezione, in quanto trasmettono uno stato di perfetta equivalenza tra varie forze.

Koons successivamente crea dei poster, in cui ritrae giocatori di basket provenienti da classi sociali meno abbienti che indossano i panni di un lord inglese o un segretario di stato. Lo scopo è raffigurare l’equilibrio sociale raggiunto senza rivoluzioni, ma attraverso i propri meriti e capacità. Negli anni seguenti Jeff Koons dà vita ad opere definite dai critici Kitsch, che riproducono oggetti di uso comune come giocattoli e soprammobili. Realizza nel 1986 Rabbit, il celebre coniglietto gonfiabile e il busto di Luigi XIV. Sono in acciaio, materiale che personifica i principi di durevolezza e stabilità.

Gli anni ’90: il matrimonio con Ilona Staller e le nuove tecniche artistiche

Dopo aver realizzato in porcellana nel 1988 Michael Jackson and Bubbles e Pink Panter, in cui analizza la relazione tra pubblicità, classi sociali ed alcolismo, nel 1990 crea la serie Puppy. Essa è costituita da un insieme di mastodontiche sculture di animali. Nel 1991 sposa la pornostar Ilona Staller, matrimonio che si conclude l’anno dopo. Jeff Koons dà vita alla serie di carattere hard Made in Heaven, che riproduce scene di sesso ispirate dalla moglie e in molte c’è lui come coprotagonista.

Il suo scopo è quello di creare una fusione tra arte e vita e ottenere l’equilibrio tra il caso e il desiderio. Tra il 1992 e il 1993 prende parte alla mostra Post Human, che lo designa come il vate di un mondo utopico in cui, attraverso i progressi tecnologici, gli uomini si svincolano dai propri limiti culturali e biologici per ricrearsi in disparati modi. Anche la serie Celebration è l’espressione della sua storia d’amore, con la quale osanna il figlio Ludwig, nato dalla breve unione con la pornodiva.

In questo caso si avvale dell’uso di oggetti legati a momenti gioiosi e spensierati come compleanni e feste per creare gigantesche sculture e quadri. Verso la fine degli anni’90 Jeff Koons introduce un’ innovativa interpretazione della tradizione pittorica del collage. Essa prevede che, dopo aver soprapposto varie immagini al pc, i suoi collaboratori si occupano di convertirla in pittura. Da questa nuova rivisitazione dell’arte produce 2 serie: Easyfun e Easyfun-Ethereal.

L’alba di un nuovo secolo: il 2000

In seguito, nei primi anni 2000, Jeff Koons applica questa reinterpretazione dell’arte anche alla scultura. La nuova visione di Koons trova espressione nella serie Popeye: istallazioni costituite da calchi in alluminio di giocattoli gonfiabili assemblati con altri oggetti come sedie, pentole appesi al soffitto con catene. Nel 2005 crea la serie Hulk Elvis nella quale Koons, attraverso la tecnica del rendering fotorealistico, colloca al centro dell’opera un giocattolo gonfiabile. Quest’ultimo presenta l’aspetto fisico del gigante verde dei fumetti ossia Hulk, che nell’immaginazione dell’artista assomiglia al cantante Elvis Presley come lo aveva raffigurato Andy Warhol nelle sue stampe. Nel 2008 espone le sue opere nella reggia di Versailles, accolte negativamente da gran parte del pubblico che le definisce kitsch.

Con la serie Antiquity ideata tra il 2009 e 2013 Jeff Koons colloca al centro dei quadri riproduzioni di statue antiche. La nota scultura Balloon Venus in acciaio verniciato fa parte di questa serie. Essa riproduce un’altra sua opera realizzata con i classici palloncini, la quale a sua volta si ispira alla preistorica statua in pietra calcarea dipinta in ocra rossa della Grande Madre, nota come la Venere di Willendorf. Nel 2006 a Venezia, presso il Palazzo Grassi, alla mostra Where are we going? Works from the François Pinault collection espone la sua opera dal titolo Hanging Heart, venduta l’anno successivo per una cifra superiore ai 23 milioni di dollari.

Gli ultimi successi di Jeff Koons

L’estro artistico di Jeff Koons non si ferma qui, continua sondando altri terreni, riscontrando ovazioni in tutto il mondo. Nel 2010 a Parigi, nel Centro Pompidou, esibisce una BMW M3 che presenta delle decorazioni con striature policrome. Nel 2013 in occasione della pubblicazione dell’album di Lady Gaga Artpop, Jeff Koons contribuisce alla realizzazione della cover e crea una statua di cera con le fattezze della cantante statunitense. Nello stesso anno la sua opera Ballon Dog (Orange) è stata venduta alla cifra di 58,4 milioni di dollari. Nel 2014 il Whitney Museum of American Art di New York decanta le straordinarie doti artistiche di Jeff Koons attraverso un’ampia retrospettiva, occupando le sale di ben 3 piani dell’intero complesso museale.

L’obiettivo è quello di porre un sguardo attento sul suo glorioso passato, per celebrare la carriera pluridecennale di questo innovativo artista sui generis. Successivamente tale mostra è stata trasferita prima al centro Pompidou di Parigi e infine al Guggenheim di Bilbao, dove oggi troviamo esposta la famosa opera Bouquet of Tulips e la mastodontica statua Puppy, collocata all’esterno. Nel 2019 la scultura Rabbit è stata venduta alla cifra di 91,1 milioni di dollari. Questo gli permette di ottenere il primato come artista vivente più pagato al mondo. In Italia nel 2021 le opere di Jeff Koons arrivano alla mostra organizzata a Firenze nel Palazzo Strozzi.

Insomma Jeff Koons è uno degli artisti più ricercati della contemporaneità, il suo stile è unico e inimitabile in tutto il panorama artistico. Ogni visitatore è in grado di riconoscerlo senza dubbio in una sala di un museo. Sebbene la critica e il pubblico non convergono su un solo giudizio, tacciato talvolta di produrre un’arte superficiale, definita come kitsch, resta un artista singolare e ineguagliabile in tutto il mondo.

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Elisa Adamo