“Jimi Hendrix era semplicemente fantastico, un bellissimo uomo, un maestro dello spettacolo e un musicista appassionato. Perlustravo il paese per vederlo ogni volta che suonava, perché aveva davvero tutto quello che ogni rock’n roll star dovrebbe avere: tutto lo stile e la presenza. Faceva solo un’entrata e tutto il posto andava a fuoco. Viveva tutto quello che io volevo essere”.
[Freddie Mercury]
E’ così che il leggendario Freddie Mercury descriveva il suo idolo Jimi Hendrix, il più grande chitarrista di tutti i tempi. Anche se sono passati 50 anni dalla sua dipartita, il suo ricordo vive e resta immortale nel cuore di tutti gli amanti del Rock. La tragica scomparsa di Jimi avvenne quando aveva solo 27 anni, quel giorno fu trovato senza vita a Londra, nella sua camera del Samarkand Hotel. La probabile causa della sua morte, fu il soffocamento dovuto a un conato di vomito, provocatogli dall’effetto collaterale di una massiccia dose di tranquillanti che egli assunse la sera prima.
Tuttavia, ancora oggi la sua morte sembra circondata da un grande alone di mistero. Nato a Seattle il 27 novembre 1942, Jimi stravolge e cambia in pochi anni tutta la storia del’ rock. Hendrix cambia e migliora il la musica riempendola di riff e assoli di chitarra elettrica. Il suo incontro con l’arte del suono avvenne già dalla tenera età, quando suo padre gli regalò un vecchio ukulele formato da una sola corda. Il piccolo Hendrix iniziò così il suo viaggio nel mondo musicale, prima di tenere tra le braccia la sua prima vera chitarra, che acquistò da un conoscente per soli cinque dollari.
Jimi Hendrix e la sua geniale stravaganza
Hendrix possedeva un talento smisurato, specialmente nel suonare la chitarra elettrica. Il suo repertorio si è arricchito negli anni con vari generi musicali, tra cui Blues, r’n’b e soul, ma anche funky, psichedelica e rock, realizzando capolavori come ‘Purple Haze‘ (1967), ‘Foxy Lady‘ (1967), ‘Hey Joe‘ (1967) e ‘Voodoo Child‘ (1970). La sua musica e la sua stravagantissima personalità, gli hanno fatto raggiungere la consacrazione nella classifica della rivista ‘Rolling Stone’, in cui riceve il riconoscimento come più grande chitarrista di sempre.
Infatti, come possiamo ricordare, fu straordinario il suo ingresso al festival di Monterey del 1967, dove si esibì in una particolare e sfarzosa performance in cui diede fuoco alla chitarra sul palco, dopo averla suonata con i denti, di traverso e poi dietro la schiena. Leggendiario fu anche il congedo a Woodstock nel 1969, dove cantò l’inno americano eseguendolo in una versione insolita, unica, improvvisando con la sua chitarra, i bombardamenti, le sirene e i colpi di mitraglietta della Guerra in Vietnam.
Hendrix Tra genio, musica e sregolatezza
Hendrix nella sua breve, ma intensa carriera, ha inciso soltanto 4 album, che sono Are you Experienced, Axis Bold as Love, Electric Ladyland e Band of Gypsys. La sua musica è sempre viva nonostante tutto, perchè in essa è racchiusa tutta la geniale sregolatezza di un mix di generi che vanno dal Rhythm n’ Blues, al Rock, alla musica Psichedelica, il Funk, e il puro Blues. Insieme alla sua inseparabile Fender Stratocaster, le sue performance hanno inciso in maniera indelebile l’immaginario collettivo, coinvolgendo e appassionando intere generazioni.
Quando si ascolta Jimi, che possiede quel talento innato, che solo la natura può darti, si ha la sensazione e la certezza che anche chi vivrà in futuro ne rimarrà sempre estasiato. Si ha la sensazione di avvertire qualcosa di sovrumano e irraggiungibile che scorre come linfa vitale nel suono della sua chitarra. Ragion per cui anche artisti geniali e intramontabili, come Freddie Mercury, ne erano letteralmente rapiti, e lo adoravano come un Dio.
«Jimi Hendrix è molto importante. È il mio idolo. In qualche modo, riassume, con la sua performance dal vivo, tutti gli aspetti del lavoro di una rock star. Non si può paragonare a nessuno. O hai la magia o non ce l’hai. Nessuno può eguagliarlo. Nessuno può prendere il suo posto» [Freddie Mercury]
Ilaria Cipolletta
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