Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nell’America degli anni 60-80 alla scoperta di una autrice eccezionale che ha rivoluzionato un genere prima di lei considerato apertamente maschile. Parleremo di fantascienza, femminismo e universi futuristici. Abbiamo dedicato questa puntata a Joanna Russ e alle sue opere.

“La fantascienza è connaturata, in un certo senso, al pensiero radicale perché si tratta di cose che non sono accadute e non accadono. È molto efficace se si vogliono presentare le preoccupazioni di un gruppo marginale, perché queste si collocano in un mondo in cui le cose sono diverse”.

Si tratta dell’estratto di un intervista di Joanna Russ del 1984 che, come si legge sulla rivista Vitimaninevaganti, spiega il perchè la celebre scrittrice abbia fatto suo un genere che era considerato fino ad allora prettamente per autori maschili che si rivolgevano ad un pubblico maschile. D’altronde scrive la Russ, come si legge su Enciclopedia delle donne, che “una delle cose migliori (per me) della fantascienza è che – almeno in teoria – è un luogo dove le antiche dualità scompaiono. Giorno e notte, su e giù, “maschile” e “femminile” sono fenomeni puramente specifici e limitati che la gente trasforma in miti. Sono prodotti dall’uomo (non dalla donna). Tranne il su e il giù, la notte e il giorno (forse). Nello spazio fuori non c’è su o giù, non c’è il giorno o la notte, e dal punto di vista dello spazio, penso che non ci sia un sesso “opposto”. Per questo la fantascienza è stata perfettamente adattata dalla Russ alla idee e alle teorie del movimento femminista.

Joanna Russ, il femminismo contro l’oppressione patriarcale

Joanna Russ, fonte sentenziosamente.wordpress.com
Joanna Russ, fonte sentenziosamente.wordpress.com

“Era una donna dalla voce morbida, coi capelli scuri e le ossa minute, e non arrivava nemmeno alle loro spalle, come una specie di nana o di miniatura; ma questo era abbastanza normale per una greca di quasi quattro millenni addietro, prima che le super-diete e le ibridazioni fra settanta pianeti colonizzati trasformassero l’intera umanità (così le avevano raccontato) in una razza di giganti scandinavi”.

In questo modo, come si legge sulla rivista Vitaminevaganti, la Russ descrive il suo famoso personaggio Alyx nel suo primo romanzo di successo intitolato “Picnic on Paradise” che inaugurava un ciclo con protagonista una viaggiatrice del tempo proiettata dal passato al futuro. In quest’opera la Russ continua a sviluppare quello che aveva cominciato con il suo primo racconto intitolato “Nor Custom Stale”. Al centro delle opere fantescientifiche della famosa scrittrice americana c’è sempre la volontà di costruire un ruolo alternativo ed un identità diversa dalla donna rispetto a quella apparentemente facile e succube riservata dalla società patriarcale.

Il tutto mettendo di fronte il lettore a donne che sono delle vere e proprie eroine che non accettano la volontà maschile. Basti pensare ad un romanzo intitolato “We Who Are About To” in cui una donna si ribella alla richiesta maschile, dopo un naufragio su un pianeta disabitato, di “perpetuare la specie”. Oppure ad un racconto intitolato “When it changed”dove si parla di un pianeta in cui abita una società prettamente femminile che gli uomini in visita da un altro mondo fanno fatica ad accettare a causa delle loro usanza patriarcali.

The Female Man, quando la fantascienza diventa manifesto femminista

L’opera più famosa e discussa di Jonna Russ è senza dubbio “The Female Man”. In questo romanzo attraverso uno stile complesso che va dall’invettiva, al discorso colloquiale e a quello cronachistico la Russ mette il lettore di fronte alla complessa ricerca della ricostruzione di un’identità tutta femminile. Per far questo la Russ si serve di quattro protagoniste diverse di cui una vive in un America simile a quella della fine degli anni 60′, una fa parte di un universo in cui la donna è libera, una è una guerriera che combatte contro gli uomini ed un altra fine vive in un mondo in cui non ci sono catastrofi.

Tutte si relazionano e si pongono in modo diverso difronte ai precetti patriarcali realizzando il fine ultimo di quest’opera della Russ: un atto di resistenza contro l’oppressione femminile della società patriarcale. Il tutto in uno scritto che si muove in uno stretto confine tra romanzo e saggio e che costituisce un vero e proprio manifesto femminista. Un risultato che segna un punto di vista importante nell’excursus femminile del genere fantascientifico.

Stefano Delle Cave

Seguici su Google news